"Ho espresso già le mie perplessità
sulla data d'inizio dei Giochi al 24 luglio: nel villaggio
olimpico già da molto tempo prima arrivano gli atleti, bisogna
abituarsi al fuso orario, ci sono tanti aspetti da valutare.
Rinviare di un mese non ha alcun significato, proprio per la
realtà della pandemia. Oggi dovrebbero essere sentite le
Federazioni sportive nazionali, che hanno il polso della
situazione. Io farò quello che mi suggeriranno le Leghe". Così
Gianni Petrucci, presidente della Federbasket, ha ribadito la
sua linea, intervenendo a GR Parlamento.
"Si può riprendere fra tre mesi come se nulla fosse? Noi
siamo l'Italia, con i morti fuori casa: può essere che non c'è
la minima sensibilità? Mi rendo conto che la perdita economica
per il rinvio delle Olimpiadi è elevatissima ma, contro la vita
umana, non c'è cifra che tenga. Mi ricordo che, da presidente
del Coni, feci fermare lo sport per l'omicidio Spagnolo, per
Raciti e per la morte del Papa - aggiunge -. Oggi la realtà è
questa. Con quale spirito possono scendere in campo gli atleti
delle zone più colpite? La situazione è gravissima. Ma se oggi i
Comitati olimpici hanno già detto che non vanno, come si può
pensare che una manifestazione universale pensi di rinunciare ad
alcune nazioni? Il Cio ha più affiliati dell'Onu".
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