E' stato decisivo il "consiglio"
dato al Cio dal cardinal Gianfranco Ravasi nel 2021, dopo la
pandemia e poco prima dell'edizione di Tokyo, per scegliere
"communiter" (insieme) come quarta parola della versione in
latino del motto olimpico "Citius, altius, fortius" (Più veloce,
più alto, più forte) coniato agli albori dell'Olimpismo moderno
da padre Henri Didon, amico di Pierre De Coubertin. In un primo
momento, il Cio sembrava orientato su "communis". Per l'inglese,
la scelta è ricaduta su "togheter", in aggiunta a "faster,
higher, stronger"
I particolari del carteggio tra il cardinal Ravasi e il
presidente del Cio, Thomas Bach - che a sua volta aveva scritto
a papa Francesco nel pieno della pandemia per comunicargli la
scelta di aggiungere la parola "insieme" al motto di Didon -
sono stati svelati dallo stesso Ravasi nella postfazione al
libro scritto da Angela Teja "Padre Henri Didon", che è stato
presentato stamani a Casa Italia allestita dal Coni nella
capitale francese per le Olimpiadi di Parigi 2024.
La presentazione del libro, edito dall'editrice Eva, si
inserisce nell'ambito di un incontro sulla figura di padre Henri
Didon promosso dalla fondazione Giovanni Paolo II per lo sport,
in sinergia con la rete di magistrati "Sport e legalità".
Nell'introduzione dell'incontro, il presidente della fondazione,
Daniele Pasquini, ha spiegato come padre Didon sia "una figura
ben nota agli storici dello sport, ma poco conosciuta da molti
altri. Con questo incontro e con questo libro - ha aggiunto -
vogliamo fornire un contributo per mettere in evidenza la sua
importanza per l'olimpismo moderno". Alle iniziative su padre
Henri Didon, ha partecipato anche don Franco Finocchio,
cappellano della delegazione italiana al Villaggio olimpico a
Parigi 2024: "Dal Villaggio - ha raccontato don Franco - arriva
un bel messaggio di serenità e di fraternità. In questi giorni,
spesso sono andato a mensa proprio per vedere come giovani, e
meno giovani, di tutto il mondo, parlino, mangino trascorrano
del tempo 'insieme', proprio come la parola scelta per
aggiornare il motto di Didon rispetto alle nuove sfide della
modernità".
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