Una cerimonia di apertura
all'insegna della ''diversità'', per una "festa che sia
condivisa dal maggior numero di persone". A una settimana dal
via dei Giochi olimpici di Parigi, Thomas Jolly, direttore
artistico delle Olimpiadi, svela il motivo conduttore della
cerimonia inaugurale del prossimo 26 luglio, parlando
all'agenzia France Presse, mentre comincia il conto alla
rovescia della XXXIII/a Olimpiade, a cento anni esatti dalla
precedente edizione parigina. I quattro autori della cerimonia
di apertura, tra cui la scrittrice franco-marocchina, Leila
Slimani e lo storico Patrick Boucheron, promettono ''il
contrario di una storia virile, eroicizzata'', in uno spettacolo
che intende sfatare con ironia una serie di ''clichés'',
superando i ''valori filosofici tradizionali che la Francia
esibisce volentieri, a volte, con un po' troppa protervia'',
sostengono gli autori ma non mancano le critiche.
Il quotidiano Le Figaro, si interroga, ad esempio su una
''cerimonia di apertura che vuole celebrare tutto...tranne la
Francia?". Rilievi che Jolly liquida con poche parole. ''La
diversità è universale'', taglia corto la mente artistica della
cerimonia inaugurale, secondo cui l'obiettivo è ''offrire una
festa che sia condivisa dal numero più grande possibile di
persone''. In questa moltitudine, c'è una diversità che trovo
molto ricca'', insiste Jolly, più che mai convinto che ''siamo
tanti a voler vivere insieme in questa diversità, in questa
alterità. Ma siamo meno rumorosi". La cerimonia di apertura
prevista lungo il fiume Senna che bagna Parigi, una prima nella
storia dei Giochi Olimpici, dovrebbe durare circa 3h45. Oltre
cento i leader mondiali attesi sul posto per lo spettacolo in
mondovisione.
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