"Il Cio ha preso atto della decisione
dell'International Boxing Association (Iba) per quanto riguarda
il montepremi (per Parigi 2024 ndr). Come sempre con l'Iba, non
è chiaro da dove provengano i soldi. Questa totale mancanza di
trasparenza finanziaria è stata proprio una delle ragioni per
cui il Cio ha ritirato il riconoscimento dell'Iba, mai disposta
a spiegare in modo trasparente le fonti del suo finanziamento o
a spiegare la sua totale dipendenza finanziaria, all'epoca, da
un'unica società statale, Gazprom". E' la dura presa di
posizione del Cio in merito alla decisione dell'Iba, ente che
non 'governa' più il pugilato dei Giochi causa scandali, di
pagare premi in denaro agli atleti che conquisteranno medaglie a
Parigi 2024. In questo l'Iba ha seguito l'esempio di 'World
Athletics', che premierà chi vince l'oro nella capitale
francese, ma già da tempo l'Iba stessa, presieduta dal russo
Umar Kremlev distribuisce premi in denaro a chi sale sul podio
nei suoi tornei iridati, arrivando per la prossima edizione, nel
2025, a stabilire in un milione di dollari il riconoscimento per
l'oro.
Dai Giochi però l'Iba è stata esclusa, e sia a Tokyo 2020 che
a Parigi 2024 i tornei di pugilato uomini e donne sono stati e
saranno organizzati da una task force del Cio, che però non
intende impegnarsi anche per Los Angeles 2028. Se nel frattempo
il pugilato olimpico non si sarà dato un nuovo ente mondiale, la
'nobile arte' sarà esclusa dal programma dei Giochi e, non a
caso, per ora è stata esclusa da quelli appunto del 2028.
"A causa della sospensione e della conseguente revoca del
riconoscimento da parte del Cio nel 2023 - viene ricordato nel
comunicato del comitato olimpico presieduto da Thomas Bach -
l'Iba non è stata coinvolta né nelle qualificazioni né
nell'organizzazione del torneo di boxe dei Giochi Olimpici di
Tokyo 2020 e non è coinvolta nemmeno per Parigi 2024. Le
qualificazioni e i tornei olimpici sono stati e sono organizzati
da una task force sul pugilato istituita dal Cio, a tutela degli
atleti, dalle Federazioni Nazionali di Pugilato e dai rispettivi
Comitati Olimpici Nazionali". "Per tutti questi motivi la boxe
non è attualmente presente nel programma sportivo dei Giochi
Olimpici di LA28 - sottolinea il comitato internazionale
olimpico -. Il Cio ha chiarito chiaramente che non potrà più
organizzare gare olimpiche di boxe"-
Ecco quindi l'avvertimento al mondo del pugilato e alle
federazioni nazionali: "Per porre rimedio a questo, la boxe
olimpica deve essere organizzata da una federazione
internazionale credibile e ben governata. È quindi chiaro che
qualsiasi pugile la cui Federazione Nazionale aderisca all'Iba
non potrà partecipare ai Giochi Olimpici di LA28. Il rispettivo
comitato olimpico nazionale dovrà escludere tale federazione di
pugilato dal suo ambito". Su quest'ultimo concetto non ha voluto
fare commenti il presidente della federboxe Flavio D'Ambrosi, la
cui posizione è comunque nota: si atterrà alle indicazioni che,
dopo Parigi, gli verranno date dal Coni.
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