Sprinter di scena a Palazzo Vecchio.
La conferenza stampa della vigilia del 'Golden Gala Pietro
Mennea' a Firenze dà spazio a Fred Kerley, statunitense, e Akani
Simbine, sudafricano, personali nei 100 metri di 9.76 e 9.84,
primo e secondo al traguardo nella tappa di Diamond League
domenica scorsa a Rabat, in Marocco.
Per Kerley, campione del mondo in carica con l'oro conquistato
a Eugene l'anno scorso, quella di Firenze sarà la prima gara in
Europa di quest'anno dopo aver corso e vinto in Oceania, Asia e
Africa, ovvero in altri tre continenti. "Faccio conoscere il mio
nome e poi si imparano sempre tante cose - dice Kerley -: le
giovani generazioni giapponesi (parlando del viaggio a Yokohama,
ndr) mi hanno insegnato molto". Domani sera, però, l'attesa
sfida con Marcell Jacobs non ci sarà: "sono molto dispiaciuto
per la sua assenza - commenta il campione del mondo dei 100
metri -, gli auguro di recuperare il prima possibile la salute e
di poter presto competere al cento per cento".
Kerley è entrato nel dettaglio anche dei prossimi Mondiali di
agosto: "sì, correrò 100 e 200 a Budapest, cercando di vincere
entrambe le gare. I 400 metri? Per ora vengono dopo 100 e 200
nella scala delle preferenze" Sulle modifiche all'allenamento il
vicecampione olimpico, vincitore del Golden Gala Pietro Mennea
2022 a Roma in 9.92, ha spiegato il proprio 'mantra': "non ho
cambiato molto, l'importante è star bene sul piano fisico: 'stai
in salute e il mondo sarà tuo', mi dico spesso".
L'iridato, incalzato dalle domande dei giornalisti, ha
spaziato su tanti temi: dall'hobby del giardinaggio e della
coltivazione negli orti ("La prossima estate coltiverò angurie")
ai propri punti di riferimento, citando il 9.58 di Usain Bolt e
il 9.69 di Tyson Gay, e ha risposto anche a una domanda
sull'argomento della positività al doping di Gay: "lui non è un
mio 'idolo', è solo un crono". Kerley si è presentato con un
cappellino con l'immagine di una capra e la scritta 'Goat' che
in inglese è anche l'acronimo di 'Greatest of all time': "lo sto
indossando negli ultimi mesi, perché tutte le persone che sono
venute prima di noi ci hanno lasciato un patrimonio in eredità
che dobbiamo cercare di superare".
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