"La Wada è scioccata dal fatto che il
giudice istruttore ritenga opportuno emanare una sentenza in cui
si formulano gravissime accuse senza prima dare alla Wada o alle
altre parti un'adeguata opportunità per difendersi". L'agenzia
mondiale antidoping torna a parlare del caso Alex Schwazer e lo
fa in maniera dura. "La Wada respinge completamente le accuse
mosse contro di essa dal giudice istruttore. Proprio come un
qualsiasi osservatore imparziale pronto ad ascoltare
oggettivamente tutte le prove".
Il marciatore altoatesino, campione olimpico nella 50km di
Pechino 2008, che nei giorni scorsi ha presentato un ricorso al
Tribunale federale svizzero contro la squalifica di 8 anni per
uso di sostanze dopanti, è stato scagionato dalla giustizia
ordinaria italiana, che ha invece avanzato l'ipotesi di un
complotto ai suoi danni.
In un lungo documento, la Wada ripercorre tutta la vicenda
del processo penale nei confronti di Schwazer ricordando che "il
18 febbraio un giudice istruttore di Bolzano, il giudice Walter
Pelino, ha presentato una serie di accuse contro World
Athletics, il laboratorio antidoping di Colonia e la Wada.
Questi non erano risultati in una sentenza emessa dopo un
processo contro quei tre organismi, in cui erano stati
adeguatamente confrontate le accuse e avevano avuto
un'opportunità piena ed equa per difendersi. Invece, sono state
emesse in un decreto istruttorio emesso dal giudice in un
procedimento penale relativo ad Alex Schwazer. Ne' Wada, World
Athletics o il laboratorio di Colonia hanno alcun diritto di
appello contro queste accuse".
"La mancanza di equità e di un giusto processo è evidente. La
Wada - si legge nel documento - è quindi costretta a difendersi
pubblicamente, in modo che osservatori leali possano comprendere
i fatti veri e formulare la propria valutazioni. Ci vorrebbero
molte pagine per correggere tutti gli errori e le incomprensioni
nel decreto del giudice istruttore. In questa dichiarazione,
quindi, la Wada affronta solo l'accusa centrale, vale a dire che
il signor Schwazer è stato incastrato aggiungendo testosterone
sintetico al suo campione di urina".
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