"Sicuramente è una scelta di buon
senso ammetto non facile, ma comunque necessaria, non ci
sarebbero state le condizioni. Il Giappone ovviamente avrà delle
ricadute negative in ambito economico ma il rischio di fare i
Giochi tra luglio e settembre p.v. sarebbe stato quello di avere
la metà degli atleti ed una affluenza di pubblico scarsissima".
E' quanto afferma il presidente della Federazione Italiana ed
Europea di Pesistica olimpica, Antonio Urso, a proposito del
rinvio delle Olimpiadi di Tokyo al 2021. "Va considerato ancora
che molti atleti quali probabili finalisti non si sono ancora
qualificati perché non hanno concluso il ciclo delle
competizioni previste dalle loro federazioni internazionali,
questo significa che anche il livello tecnico dei Giochi sarebbe
stato compromesso".
La qualificazione per prendere parte alle Olimpiadi di Tokyo
2020, per quanto riguarda la Pesistica Olimpica, si sarebbe
conclusa dopo gli Europei di Mosca di aprile. Dopo quella data i
ranking olimpici avrebbero ufficialmente dichiarato i
partecipanti di ciascuna categoria, femminile e maschile. In
base alle classifiche attuali l'Italia parteciperebbe ai Giochi
Olimpici con ben 3 atleti, un record assoluto per la Pesistica
Azzurra: Mirko Zanni (C.S. Esercito), categoria 67 kg, Nino
Pizzolato (Fiamme Oro), categoria 81 kg, Giorgia Bordignon
(Fiamme Azzurre), categoria 64 kg. Per i Giochi Paralimpici
invece la partecipazione sarebbe confermata per Donato Telesca
(categoria 72 kg), campione del mondo juniores in carica.
L'Italia era però ancora in corsa con diversi atleti, olimpici e
paralimpici, quindi è ancora tutto da stabilire. "Ora si tratta
di allungare di un anno il progetto, il che pone le condizioni
affinché tutti possiamo stare sullo stesso piano di partenza. Ci
si apre ad esempio la possibilità di recuperare altri atleti per
la qualificazione. Unico svantaggio potrebbe essere quello di
tenere la motivazione altissima ancora un anno".
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