Quattordici gare alle spalle, dieci
da disputare. La prossima a Zandvoort (Olanda) dopo la pausa
agostana. Va in vacanza la Formula 1 e fin qui la stagione si
può dividere in due: una prima parte dominata da Max Verstappen,
con sette Gp vinti su dieci, fino a Barcellona. Una egemonia che
prometteva come unica, logica, conseguenza il quarto titolo
consecutivo per l'olandese. Sporadicamente interrotta dalle
incursioni dei ferraristi in Australia (Sainz, oggi l'annuncio
che dal 2025 il madrileno sarà alla Williams) e Monaco
(Leclerc), oltre che della McLaren di Norris a Miami. Poi,
all'improvviso, la magia Red Bull si è infranta. E nelle
successive quattro gare Super-Max ha smesso di vincere. Bisogna
risalire al 2020 per trovare una sua striscia negativa così
lunga.
Lo scettro l'ha raccolto la Mercedes che - oltre le attese
dei suoi stessi piloti - ha piazzato una tripletta. "Non ci
aspettavamo di competere con le McLaren o le Red Bull a questo
punto della stagione, non visto come abbiamo iniziato", ha
ammesso Lewis Hamilton dopo la vittoria in Belgio, arrivata
grazie alla squalifica del compagno di team George Russell, la
cui W15 è risultata sottopeso. "Sarà sicuramente una seconda
metà di stagione da urlo" ha aggiunto il sette volte campione
del mondo.
Se Verstappen - alle prese con problemi di bilanciamento
della RB20 che sembrano essersi cronicizzati, irrisolti dalle
ultime novità aerodinamiche - è tornato da Spa con il vantaggio
su Lando Norris addirittura aumentato di due punti, deve
ringraziare l'incapacità della McLaren di massimizzare le, ormai
numerose, occasioni favorevoli. Nessun'altra vettura, da inizio
stagione, è progredita quanto quella color papaya motorizzata
Mercedes, al momento la migliore in pista. Una crescita così
veloce che la scuderia di Woking, diretta dal team principal
italiano Andrea Stella, pare non aver saputo tenere il passo,
commettendo più volte errori di valutazione. Come in Belgio,
dove non ha intuito i vantaggi della strategia ad una sosta.
In Olanda, alla ripartenza, promettono di essere in sei a
competere per la vittoria, inscenando un finale di stagione "da
urlo", per citare Hamilton. Potrebbero essere otto, se non fosse
che la Ferrari è rimasta, tra le protagoniste attese,
un'incompiuta. Scavalcata dalla McLaren nella classifica
costruttori, la SF-24 ha visto i suoi limiti coperti da due
ottimi piloti. La Rossa è cresciuta da febbraio ad oggi, ma non
quanto la concorrenza targata McLaren-Mercedes e non abbastanza
per infastidire la Red Bull. Non è un caso che le due vittorie
siano arrivate su circuiti cittadini come l'Albert Park e nel
Principato. L'acuto casalingo di Leclerc era parso una rampa di
lancio. Invece da lì in poi sono arrivati solo due terzi posti:
Sainz in Austria e Leclerc ieri, per altro favorito dalla
disgrazie altrui.
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