La terza e ultima tappa del 'Grand Depart' italiano del Tour de France, la Piacenza-Torino, porta una novità: Richard Carapaz sfila la maglia gialla a Tadej Pogacar, il dominatore dell'ultimo Giro d'Italia. Il tempo nella classifica generale è lo stesso, a premiare l'ecuadoriano, vincitore del Giro d'Italia 2019, sono i piazzamenti nelle prime tre tappe.
Torino regala quindi un'altra gioia a un ecuadoriano, due mesi dopo la maglia rosa di Jhonatan Narvaez, trionfatore della prima tappa del Giro il 4 maggio scorso. E non sorride a Pogacar, terzo nella tappa d'esordio della corsa rosa e ora, almeno per un giorno, non più leader del Tour. Ma a festeggiare è soprattutto il vincitore di tappa, l'eritreo Biniam Girmay, 24 anni tra poco più di mese, davanti a tutti nella volata sul vialone alberato di corso Galileo Ferraris, davanti al colombiano Gaviria. Uno sprint condizionato certamente dalla caduta, a un paio di chilometri dall'arrivo, che ha coinvolto, tra gli altri, uno dei favoriti di giornata, il belga Jasper Philipsen. Ciò non sminuisce l'impresa di Girmay, tutt'altro che uno sconosciuto: nella sua carriera da professionista ha già vinto una classica del nord, la Gand-Wevelgem, quando aveva appena vent'anni, è stato medaglia d'argento su strada ai Mondiali under 23, nel 2021.
E al Giro d'Italia ha conquistato la tappa di Jesi, nel 2022. Sfortunata, invece, la partecipazione all'ultima corsa rosa del campione eritreo: nella quarta tappa, la Acqui Terme-Andora, il 7 maggio scorso, Girmay era stato costretto al ritiro da una doppia caduta in discesa. Risalito in sella dopo il primo incidente, nel tentativo di recuperare in fretta era nuovamente scivolato. A quel punto lo stop inevitabile, con il trasporto in ospedale in Liguria, tra smorfie per un femore dolorante e rabbia per l'uscita di scena anticipata. Tornato in Belgio, si è ristabilito, scongiurando l'ipotesi di saltare il Tour. A Torino Girmay, corridore della Intermarché-Want, ha vinto la tappa più lunga di questa edizione del Tour, oltre 230 chilometri, con partenza da Piacenza.
Prima del finale a sorpresa, tutto era andato secondo copione, con la carovana in transito nel cuore del Piemonte, Monferrato, Langhe e Roero, prima di far rotta verso il traguardo di Torino. Nessuna fuga che potesse scombinare i piani dei velocisti nella giornata che ha reso omaggio, con il passaggio sui Colli Tortonesi, alla memoria del 'Campionissimo' Fausto Coppi nel 75o anniversario della sua prima vittoria del Tour de France. Domani sarà già tempo di salite e grandi montagne. La partenza è ancora in Italia, da Pinerolo, in provincia di Torino, e poi l'ascesa vero i 2.000 metri del Colle di Sestriere e i 1.860 del Monginevro, passaggio di confine con la Francia dove i corridori dovranno cimentarsi con il Col du Galibier, a 2.645 metri di altitudine. Per Pogacar e i suoi sfidanti scocca già l'ora della verità.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA