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Calciatrice del PSG picchiata, spunta il nome di Mbappé

Calciatrice del PSG picchiata, spunta il nome di Mbappé

La Diallo, che organizzò aggressione, conosceva il centravanti

PARIGI, 21 settembre 2022, 16:55

Redazione ANSA

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Kheira Hamraoui(s) e Aminata Diallo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Kheira Hamraoui(s) e Aminata Diallo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Kheira Hamraoui(s) e Aminata Diallo - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' ancora una volta in nome di Kylian Mbappé, centravanti del Paris Saint-Germain e della nazionale francese, a salire alla ribalta in Francia in una vicenda al confine fra calcio e criminalità, quello dell'aggressione alla calciatrice del Paris Saint-Germain femminile Kheira Hamraoui.
    Secondo quanto scrive oggi Le Parisien, Aminata Diallo - la collega della Hamraoui che avrebbe organizzato la spedizione punitiva e che per questo è stata arrestata la settimana scorsa - aveva conosciuto bene Mbappé, in particolare la due famiglie erano più volte venute a contatto. Il nome del centravanti della nazionale - in queste ore sotto i riflettori per una dura disputa con la sua Federazione sui diritti di immagine in nazionale - era venuto a galla anche nella vicenda dei fratelli Pogba. Mathias, il maggiore - anche lui arrestato insieme con 3 complici per tentata estorsione - aveva dichiarato infatti che il fratello minore Paul, calciatore della Juventus e della nazionale francese, aveva pagato un "marabout" per fare il malocchio a Mbappé. La circostanza è stata poi smentita da Paul Pogba, alle cui parole sembra aver dato credito anche il centravanti del PSG.
    Nella vicenda Diallo-Hamraoui, invece, è emerso che la Diallo, con l'aiuto di un procuratore, aveva tentato di utilizzare tutti gli appoggi e le conoscenze possibili per fare pressione sulla dirigenza del PSG femminile. Lo scopo era quello di farsi rinnovare il contratto e di far mettere fuori squadra la Hamraoui. Per fare questo, non hanno esitato a ripetere a tutti i loro interlocutori di essere "molto vicini alla famiglia Mbappé". Stando a Le Parisien, sarebbe stato un ex giornalista de L'Equipe a mettere in contatto la Diallo con "il clan Mbappé" e in particolare con la madre del centravanti, Fayza Lamari. Le due si sono incontrate - ricostruisce il quotidiano parigino - nell'ambito di un progetto di documentario sul caso dell'aggressione alla Hamraoui, che avrebbe dovuto essere prodotto dalla Zebra Valley, la società di cui Kylian Mbappé è proprietario. La madre del giocatore ammette di essersi incontrata tre volte con la Diallo, una prima volta alla presentazione di un fumetto sulla vita di Kylian, poi durante le vacanze di Natale a Dubai, quindi ad una partita di Champions League al Parco dei Principi. Una telefonata intercettata, fra la madre di Mbappé e l'ex giornalista de L'Equipe, lascerebbe pensare agli inquirenti che Fayza Lamari, sempre più influente nell'ambiente che ruota attorno al figlio, si sia adoperata per far prorogare il contratto alla Diallo. Una circostanza che in parte la stessa madre di Mbappé conferma, dichiarando a Le Parisien di aver "parlato della cosa con i dirigenti del PSG", anche se in modo "molto informale".
   

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