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Atletica: Eugene ai saluti, 4x400 azzurra chiude 7/a

Atletica: Eugene ai saluti, 4x400 azzurra chiude 7/a

Due record mondo: Duplantis nell'asta e nigeriana Amusan in 100hs

ROMA, 25 luglio 2022, 21:59

Redazione ANSA

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Atletica: Eugene ai saluti, 4x400 azzurra chiude 7/a © ANSA/AFP

Atletica: Eugene ai saluti, 4x400 azzurra chiude 7/a © ANSA/AFP
Atletica: Eugene ai saluti, 4x400 azzurra chiude 7/a © ANSA/AFP

L'Italia chiude il Mondiale americano con il settimo posto della staffetta 4x400: Anna Polinari, Ayomide Folorunso, Virginia Troiani e Alice Mangione corrono in 3:26.45, il crono della terza prestazione italiana assoluta di sempre. Mai un quartetto del miglio così in alto ai Mondiali.
    Due primati del mondo nella giornata conclusiva: lo svedese Armand "Mondo" Duplantis sale nell'asta a 6,21, scavalcando di un centimetro il precedente limite, da lui stesso ottenuto nel marzo di quest'anno al Belgrado; la nigeriana Tobi Amusan stupisce nei 100hs, correndo in semifinale in 12.12, otto centesimi meglio di quanto fatto dalla statunitense Kendra Harrison nel luglio 2016. In finale, ancora un crono stupefacente per la nigeriana, oro in 12.06, tempo però realizzato con vento oltre il limite.
    Il Mondiale italiano si chiude con il sesto posto delle ragazze della staffetta del miglio (Anna Polinari, Ayomide Folorunso, Virginia Troiani, Alice Mangione), il miglior piazzamento di sempre in un Mondiale in questa specialità. Il loro 3:26.45 non è lontano dal record italiano assoluto, il 3:25.16 realizzato ai Giochi di Rio, collocandosi al terzo posto nella lista italiana di sempre. Un risultato di valore tecnico notevole, impreziosito da tempi parziali di valore (Polinari 52.46, Folorunso 50.77, Troiani 52.37, Mangione 50.85). L'oro va agli Stati Uniti in 3:17.79, ottava prestazione mondiale di sempre, con uno strabiliante split di 47.91 attribuito a Sydney McLaughlin.
    Argento alla Giamaica (3:20.74), bronzo alla Gran Bretagna (3:22.64).
    Il pomeriggio si apre con una notizia sensazionale: il record del mondo del 100hs firmato in semifinale dalla nigeriana Tobi Amusan (quarta sia ai Giochi di Tokyo, sia nel Mondiale di Doha 2019), capace di terminare, anche rialzata, la sua corsa in un clamoroso 12.12 (vento +0.9), ben otto centesimi in meno rispetto al 12.20 realizzato dalla statunitense Kendra Harrison a Londra il 22 luglio 2016. E proprio la Harrison è seconda sul traguardo in 12.27, tempo di assoluto rilievo, ma insufficiente a contrastare la scatenata Amusan. In finale, la Amusan si ripete, anzi, va decisamente oltre, tagliando il traguardo in un irreale 12.06, ma il vento oltre la norma la lascia (si fa per dire) solo con la gioia del titolo mondiale. Alle sue spalle, si piazzano la giamaicana Britany Anderson (12.23, argento), e la campionessa olimpica Jasmine Camacho-Quinn (Portorico, stesso tempo della Anderson, ma battuta per cinque millesimi di secondo). Poteva mancare il record del mondo di Duplantis alla perfetta sceneggiatura del Mondiale americano? Ovviamente no. E infatti lo svedese, appena terminata l'ultima gara di corsa (la staffetta 4x400 donne) si arrampica fino ai 6,21, un centimetro oltre il limite stabilito al coperto della Stark Arena di Belgrado il 20 marzo scorso. È il tripudio generale, per questo ragazzo dalle origini (e dal quotidiano) statunitensi, che dispensa primati con la regolarità a suo tempo inaugurata dal maestro Sergey Bubka. L'argento va al collo di Chris Nilsen (USA, 5,94), con il bronzo assegnato al filippino Ernest Obiena (stessa misura di Nilsen).
    Tra i pochi campioni olimpici a ripetersi un anno dopo vincendo il mondiale, spicca il profilo della tedesca Malaika Mihambo, oro con un balzo a 7,12 ed un altro valido a 7,09.
   

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