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Domani la decisione del giudice sportivo sulla lite Conte-Agnelli

Calcio

Domani la decisione del giudice sportivo sulla lite Conte-Agnelli

Il diverbio ieri allo Juventus Stadium durante la partita, se a referto non dovesse esser registrato nulla potrebbe intervenire la Figc

ROMA, 10 febbraio 2021, 11:05

Redazione ANSA

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Il tecnico dell 'Inter ed ex allenatore della Juventus, Antonio Conte e il presidente della Juventus Andrea Agnelli in un 'immagine d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tecnico dell 'Inter ed ex allenatore della Juventus, Antonio Conte e il presidente della Juventus Andrea Agnelli in un 'immagine d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il tecnico dell 'Inter ed ex allenatore della Juventus, Antonio Conte e il presidente della Juventus Andrea Agnelli in un 'immagine d 'archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

La lite Agnelli-Conte come quella Ibrahmovic-Lukaku: dal punto di vista disciplinare, l'alta tensione tra il presidente Juve e il tecnico dell'Inter, ex allenatore bianconero, ieri allo Juve Stadium seguira' lo stesso percorso della lite tra i due colossi del derby milanista, con la procura Figc in attesa di capire se il giudice sportivo di Coppa Italia esaurirà la vicenda con le sue decisioni.

La sentenza e' attesa per domani, dopo la seconda semifinale tra Atalanta e Napoli; tutto dipendera' da cosa hanno ascoltato (e visto) quarto uomo e ispettori della procura federale in uno stadio vuoto dove tutto rimbomba, e dunque cosa l'arbitro ha messo a referto. C'e' un precedente in questo campionato: alcune settimane fa Nedved e Paratici furono inibiti per offese all'arbitro dalla tribuna, sentiti nel silenzio. Se invece a referto non dovesse esser registrato nulla, potrebbe intervenire la procura Figc. 

LA VICENDA - E' stato il tecnico 'più bianconero' degli ultimi anni, con quelle tredici stagioni di vittorie da calciatore - Champions compresa - a certificarne la fede. Eppure qualcosa si è rotto tra Antonio Conte e la Juventus, mai così distanti come dopo gli insulti e i gestacci di ieri sera tra il tecnico e il presidente Andrea Agnelli. Fosse il titolo di un film, non potrebbe essere che 'C'eravamo tanto amati'. E pensare che il matrimonio sembrava destinato a durare per sempre.

E' Conte l'allenatore scelto da Agnelli, il 31 maggio 2011, per riportare la Juventus a vincere. Una missione compiuta al primo tentativo, i tifosi in visibilio per il giocatore-capitano diventato condottiero dalla panchina, che da allenatore avvia un nuovo ciclo di vittorie. Uno scudetto tira l'altro e, con quelli, arrivano anche due Supercoppe Italiane. In Europa, però, il cammino è accidentato: la prima avventura in Champions finisce ai quarti contro il Bayern, la seconda ai gironi, con l'eliminazione di Istanbul per mano del Galatasaray. Si passa così in Europa League, che termina con l'eliminazione contro il Benfica nell'edizione che si sarebbe decisa allo Stadium. Le prime delusioni portano anche alle prime incomprensioni, la più grande sul mercato. "Quando ti siedi in un ristorante dove si pagano 100 euro, non si può pensare di mangiare con 10 euro", sentenzia il tecnico aprendo di fatto la crisi che, nell'estate 2014, porta al divorzio. Non senza polemiche, con quelle dimissioni da allenatore annunciate il 14 luglio quando il ritiro estivo era già iniziato.

Così, mentre la Juve continua la sua marcia vincente con Allegri e Sarri, l'allenatore tenta le esperienze con la Nazionale e il Chelsea. Poi, nel 2019, la notizia clamorosa: il vecchio condottiero bianconero si accorda con l'Inter, scatenando le polemiche su entrambe le piazze. I tifosi della Juve non gli perdonano il tradimento, i nerazzurri storcono il naso per l'approdo dell'ex nemico. Se a Torino si continuano a collezionare trofei, Conte 'stecca' alla prima stagione all'ombra della Madonnina. Si arriva così all'estate scorsa, quando la Juve si separa da Sarri. Per qualche ora si vocifera di un ritorno del tecnico, ma alla fine Agnelli punta su Pirlo.

Lo scorso marzo il primo ritorno da avversario allo Stadium: fila tutto liscio, si è entrati nell'era Covid e gli spalti sono vuoti, e perde il primo confronto con il passato. Trova la rivincita nel campionato in corso meno di un mese fa, ora l'eliminazione dalla Coppa Italia. Con tanto di scintille. Prima con Bonucci, poi con Agnelli: Conte - beccato dal suo ex giocatore dopo aver protestato per una caduta di Lautaro in area - fa il dito medio a fine primo tempo e, al triplice fischio, avrebbe anche apostrofato la dirigenza bianconera con frasi irriguardose. Il presidente Agnelli sembra rispondere alle provocazioni con parole che, per quanto non siano state del tutto decifrate, non sono certo d'amore. Proverà a decifrare la lite il Giudice Sportivo, che attende il referto dell'arbitro, ma è certo che Juventus-Inter non finirà qui. Il 16 maggio, penultima giornata di campionato, il prossimo confronto sul campo. E chissà che le due squadre ci arrivino lanciate verso lo scudetto.
   

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