Il primo oro della Russia versione anonima ai Giochi di PyeongChang ha il visino truccato e la grazia di un angelo di una quindicenne che sui pattini non ha già rivali. Alina Zagitova, sguardo fiero e gambe salde, ha rotto il tabù: gli atleti di Mosca, confinati sotto la dicitura neutrale Oar causa mega scandalo doping, hanno dovuto aspettare quasi la fine delle Olimpiadi per mettere in casella la medaglia più preziosa. E questa era quasi non quotata, visto che la corsa all'oro era un affare tutto in casa russa, tra la baby Zagitova e Evgenia Medvedeva. E infatti si sono spartite i 2 terzi del podio, con l'oro della prima e l'argento della seconda. Zagitova, stretta in un tutù rosso e oro, guanti a coprire le braccia e unghie lunghe e laccate, non è stata perfetta, ha avuto un'esitazione sulla prima combinazione in cui ha mancato un salto ma è stata bravissima a reinserirlo subito dopo. La sua non è la danza incantata delle giapponesi come Mao Asada o della coreana Yuna Kim, è un pattinaggio più di testa che di cuore: ma a 15 anni è già una star.
Come la sua compagna di nazionale, due anni più grande, bellissima sul ghiaccio in un abito bordeaux fatto di rose e trasparenze: la sua Anna Karenina convince emotivamente ma non basta per scalzare la rivale di casa. E sono lacrime per l'argento. "Sapevo di essere quella che poteva vincere il primo oro per il mio Paese, e la pressione l'ho sentita tutta. Ero nervosa, ma non volevo sbagliare e ho dato il massimo sui pattini. Mi alleno da dieci anni, ho fatto tanto per arrivare a questo oro" le parole di Zagitova, allenata come la Medvedeva da Eteri Tutberidze. Grandi elogi per Carolina Kostner: "E' un esempio per noi, ha vinto tante medaglie, quattro Olimpiadi. Non so se riuscirò a pattinare fino alla sua età". La piccola grande russa ha colpito i giudici, il suo programma prevede salti concentrati nel finale: "E' armonioso e così gli spettatori restano attenti fino alla fine". Occhi lucidi ma nessun rimpianto per la Medvedeva (entrambe saranno ai mondiali di Milano), arrivata a un soffio dall'oro: 239.57 contro 238.26.
"Sono felice, ho pattinato come volevo, mi sono sentita come un uccello con le ali spiegate: ho provato tante emozioni e va bene così". La cerimonia del podio ha tolto però un po' di sorriso alle due: ad alzarsi non la bandiera russa, a risuonare l'inno olimpico. "Non importa quale sia la forma, la gente sa da dove veniamo e il tifo degli spettatori lo ha dimostrato" aveva detto prima di arrivare alla medal plaza Medvedeva. Poi sul podio però Zagitova si è fatta seria, nessun sorriso, nessuna esultanza mentre andava avanti la cerimonia anonima per il paese senza bandiera. Una piccola forma di disappunto, dalla piccola ballerina che pattina. Che ha regalato l'oro numero uno alla Russia formato Oar.
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