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Serie A: Chievo Inter 0-1, mai così bene da 13 anni

Quarta vittoria consecutiva e si sblocca Icardi

 L'Inter cala il poker, batte il Chievo 1-0 gol il primo gol stagionale di Icardi e vince la quarta partita consecutiva, mantenendo il primo posto solitario in classifica. Un risultato che mancava da ben tredici anni, quando in panchina c'era Hector Cuper. Era la stagione 2002-2003, quella del derby nella semifinale di Champions League. Nell'estate di quell'anno erano stati venduti molti big tra cui Ronaldo al Real Madrid, Ventola - tra i preferiti del presidente Thohir - al Siena e Sedoorf al Milan. Cuper fu capace di vincerne addirittura cinque di fila, salvo poi pareggiare alla sesta con la Juventus e perdere la testa della classifica. Mancini, che mercoledì nel turno infrasettimanale affronterà il Verona a San Siro, può quindi replicare l'impresa del suo predecessore sperando che la stagione si concluda meglio. L'Inter del 2002-2003, infatti, arrivò seconda in campionato dietro la Juventus. Rispetto ai nerazzurri di Cuper, però, questa squadra incassa molti meno gol. Finora la difesa, se pur in emergenza senza Miranda infortunato e con Medel eccezionalmente centrale, ha incassato un solo gol dal Carpi. Tredici anni fa furono invece ben cinque le reti subite nelle prime quattro gare. Le coincidenze con quell'annata sono tante. Anche quell'Inter vinse la quarta col Chievo, come oggi la squadra di Mancini. E oggi come allora la terza maglia scelta del club è gialla. L'allenatore iesino, per quanto continui a tenere un profilo basso e a smorzare gli entusiasmi, può ben sperare. Perché contro i veneti si è sbloccato anche Mauro Icardi ancora a secco in questo avvio e mai a segno finora con i gialloblù. Un azione che, tra l'altro, ha coinvolto anche Kondogbia, al primo assist con la sua nuova squadra. Note positive perché il tecnico punta molto sull'attaccante argentino, tanto da avergli consegnato la fascia da capitano. Quello con il Chievo è il 37esimo gol di Icardi con la maglia nerazzurra, il 41esimo in A. Una certezza, ormai, anche perché ha confermato un ulteriore dato statistico d'efficacia: nel 2015 non ha mai superato le tre presenze senza segnare.

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