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Calcioscommesse, da 1980 a oggi è incubo che ricorre

Calcioscommesse, da 1980 a oggi è incubo che ricorre

Da arresti Giordano-Manfredonia alla vicenda di Mauri. Tante inchieste

ROMA, 21 maggio 2015, 15:11

Redazione ANSA

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Paolo Rossi durante il processo per il calcioscommesse a Roma nel 1980 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Rossi durante il processo per il calcioscommesse a Roma nel 1980 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Paolo Rossi durante il processo per il calcioscommesse a Roma nel 1980 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Calcio, scandali e scommesse, una 'triade', e soprattutto un incubo, nel segno del pallone che arriva dal 1980 al giorno d'oggi. Ecco allora arresti eccellenti, sentenze più o meno dure, retrocessioni a tavolino e tanto altro, comprese le discrepanze tra alcune decisioni della magistratura ordinaria e quella sportiva.

La prima bufera è quella, appunto, dell'anno in cui ci fu l'Olimpiade di Mosca ma in Italia teneva banco la vicenda di Trinca e Cruciani, l'oste e il grossista di frutta, autori di un esposto che fece finire in carcere gente del calibro di Manfredonia e Giordano della Lazio, portati via in manette dallo stadio di Pescara, Della Martira e Zecchini del Perugia, Albertosi e Morini del Milan e l'allora presidente dei rossoneri, Felice Colombo. Condannati dai tribunali sportivi, furono tutti assolti dalla giustizia ordinaria, più lenta di quella del pallone che condannò anche quel Paolo Rossi che riuscì a tornare in campo appena in tempo per diventare l'eroe dei Mondiali di Spagna '82.

Quattro anni dopo l'impresa degli azzurri di Bearzot, altro giro e altro scandalo di calcio-scommesse. Vide coinvolto l'allora giocatore della Lazio Claudio Vinazzani che al termine del processo sportivo venne squalificato per cinque anni e poi radiato. Per responsabilità oggettiva venne condannata anche la Lazio, con 9 punti di penalizzazione che però non impedirono ai biancocelesti, nella stagione successiva, di salvarsi dall'onta della retrocessione in serie C.

Nel 2001 ci fu l'inchiesta su Atalanta-Pistoiese di Coppa Italia, per un presunto tentativo di combine per consentire scommesse pilotate. Nel 2004 altra inchiesta e altro scandalo: l'ufficio inchieste mette nel mirino Modena, Sampdoria, Siena e poi anche il Chievo, oltre ad alcuni giocatori tra i quali, tra cui Stefano Bettarini, allora marito della conduttrice tv Simona Ventura, che la disciplinare condanna a 5 mesi di stop. Il Modena evita la retrocessione, blucerchiati e toscani se la cavano con una multa, prosciolto il Chievo, pure finito nella bagarre.

Il 'terremoto' vero e proprio fu quello di Calciopoli, che nel 2006 non riguardava le scommesse ma la presunta corruzione di arbitri e dirigenti di club. Una bufera che portò in ambito sportivo alla retrocessione in serie B di sua maestà la Juventus. Personaggio centrale dell'inchiesta Luciano Moggi, poi radiato, punti anche i designatori arbitrali Pairetto e Bergamo.

L'ultima vicenda di calcioscommesse è quella, ancora in corso, della Procura di Cremona sui presunti legami tra bande di scommettitori, non tutti dalla fedina penale limpida, e personaggi del mondo del calcio, come l'ex 're del gol' Beppe Signori, legato al clan dei bolognesi. Per questa storia è finito in carcere il capitano della Lazio Stefano Mauri, che poi ha ripreso a giocare e a essere uno dei trascinatori della sua squadra. Di recente si è costituito una delle presunte 'menti, ovvero Hristiyan Ilievski, capo del gruppo degli 'Zingari' che corrompeva giocatori di serie A e B. Le sue rivelazioni potrebbero far tremare di nuovo personaggi eccellenti e le mura dei palazzi del pallone. Oggi il nuovo capitoli, sul calcio minore tra Lega Pro e Serie D, dove di soldi ce ne sono sempre meno, ma nonostante questo le partite vengono quotate e quindi il miraggio di soldi facili può fare presa su qualcuno. 

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