"Un punto segnato esattamente all'ultimo minuto di giuoco, quando le due squadre stavano alla pari e tutto faceva supporre che il risultato piu' non dovesse subire modificazioni. Una cannonata sparata da un azzurro da forte distanza ed in piena corsa, un pallone che il portiere magiaro gettatosi in tuffo riusciva a toccare, ma non a fermare. Un sussulto del pubblico. Come se una molla ultrapotente li avesse fatto scattare tutti allo stesso momento, tutti gli spettatori che avevano trovato posto nell'interno del recinto del campo balzarono in piedi e d'un colpo solo si rovesciarono sui giocatori, baciandoli, abbracciandoli, stringendoli, soffocandoli letteralmente sotto un'ondata irresistibile di entusiasmo". E' la cronaca di un incredibile gol vittoria all'ultimo secondo, a Torino, segnato da uno juventino.
Anzi, è 'il' gol vittoria all'ultimo respiro: a segnarlo non fu Pirlo ma Renato Cesarini, a raccontarlo Vittorio Pozzo - proprio il ct della nazionale, reporter di calcio per la Stampa -, testimone dell'impresa dell'attaccante italo-argentino della Juventus che il 13 dicembre 1931 regalò all'Italia la vittoria per 3-2 sull'Ungheria a Torino in un incontro di Coppa Internazionale. Al 90'. Quel gol sarebbe diventato mitico in Italia non per la sua importanza, ma in quanto una settimana dopo diede lo spunto ad un altro giornalista di allora, Eugenio Danese, per inventare la "zona Cesarini" parlando della rete decisiva del 2-1 segnata da Visentin nel finale di un Ambrosiana Inter-Roma.
Ottantatrè anni dopo, grazie a quell'intuizione, la zona Cesarini resta espressione ancora tra più utilizzate per indicare un gol o un intervento decisivo in extremis, quello che cambia e stravolge tutto in un batter di ciglia. Come Solskjaer al Bayern che al 93' regalò al Manchester United la Champions League 1999 o quella del francese Wiltord che spezzò il sogno dell'Italia all'Europeo del 2000. Il gol di Pirlo nel derby della Mole, segnato sempre da uno juventino e ancora in una Torino piovosa e autunnale come allora, tra richiami e coincidenze, sembra proprio l'apoteosi della "zona cesarini".
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