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10 curiosità che forse non sapevi sugli emoji

10 curiosità che forse non sapevi sugli emoji

Il 17 luglio si è festeggiata la giornata mondiale

18 luglio 2019, 22:12

Redazione ANSA

ANSACheck

World Emoji Day - RIPRODUZIONE RISERVATA

World Emoji Day - RIPRODUZIONE RISERVATA
World Emoji Day - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessuno può più rinunciare agli emoji, le faccine che usiamo ogni giorni su WhatsApp senza nemmeno accorgercene. Forse non tutti sanno che il 17 luglio si festeggia addirittura la giornata mondiale. Skuola.net elenca 10 curiosità che forse non tutti sanno sulle simpatiche immagini che ogni giorno accompagnano e animano le parole delle nostre chat, conferendogli efficacia ed espressione.

1. La prima emoji
Nasce in Giappone nel 1992 il primo emoji per opera di Shigetaka Kurita, un impiegato dell’azienda NTT DoCoMO per cui ha creato altri 176 emoji ispirate ai manga giapponesi, ai segnali stradali e ai caratteri cinesi. La grande diffusione degli emoji invece risale al 2011.
2. Giornata mondiale
Grazie al successo e alla diffusione massiccia delle faccine in tutto il mondo, il 17 luglio 2014 è stata celebrata per la prima volta la Giornata mondiale degli emoji.
3. Perché il 17 luglio? è l'Emoji World Day
La data scelta è quella dell'emoji che rappresenta il calendario, che indica per l'appunto il 17 luglio.
4. Le emoji più usate
Tra tutte, gli emoji che riscuotono più successo tra gli utenti in tutto il mondo sono quello con la faccina che piange dalle risate e quella che manda un bacino a forma di piccolo cuore.
In Sud America (Brasile, Argentina, Colombia) il più utilizzato è la nota musicale, in Germania e Australia il pollice alzato mentre in Italia il cuore con le stelle.
5. Quante emoji al giorno?
Il numero degli emoji che vengono utilizzati ogni giorno nel mondo è davvero spropositato: circa 60 bilioni. Questo vuol dire che non solo li usano proprio tutti, ma che vengono utilizzati più volte anche all’interno della stessa chat.
6. Cosa vuol dire la parola emoji?
L’etimologia della parola emoji deriva ovviamente dal giapponese ed è composta da ‘e’ che significa ‘immagine’ e ‘moji’ che significa ‘lettera, carattere’. È vicina insomma a quelli che noi consideriamo pittogrammi.
7. Le emoji o gli emoji?
A sciogliere il dubbio sul genere maschile o femminile del nome, è scesa in campo l’Accademia della Crusca che ha optato per il maschile. Anche la Treccani propende per la declinazione al maschile del nome, ma sulla rete il dibattito rimane ancora aperto per la recente acquisizione della parola nella lingua italiana. Per alcuni infatti l’accostamento con le emoticon, conferiscono alla parola un valore femminile.
8. Emoji diverse in ogni Paese
Anche gli emoji rispecchiano la cultura, gli usi e i costumi di ogni Paese. Nei Paesi islamici sono state infatti ideate emoji con chador e hijiab, i veli indossati dalle donne.
9. Differenze fra emoji ed emoticon
L'emoticon è la rappresentazione tipografica di un viso, al quale è possibile far esprimere un’emozione attraverso la combinazione di segni di punteggiatura differenti. Gli emoji possono invece rappresentare molte più cose e oggetti, sono vere e proprie immagini e non si costruiscono con la punteggiatura.
10. Libri... con gli emoji
Un linguaggio tanto universale da diventare... scrittura vera e propria. Alcuni studiosi, designer e artisti hanno tradotto in emoji interi libri come Moby Dick, Pinocchio, Alice nel Paese delle Meraviglie e persino la Bibbia.

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