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Maturità 2019: studenti preoccupati, riforma spaventa

Seconda prova più difficile per 46%, 57% non studia Costituzione

Redazione ANSA

Maturità 2019, era uno tra i momenti più attesi dai quasi 500mila studenti che, a giugno prossimo, dovranno affrontare per primi la nuova maturità.

Il ministero dell'Istruzione, a pochi mesi dal via, ha diramato i quadri di riferimento per la predisposizione e lo svolgimento delle prove scritte dell'esame di Stato 2019. In pratica, le indicazioni in base alle quali verranno elaborate le tracce, nonché le regole generali per la valutazione da parte delle commissioni. Ma come avranno digerito le novità gli studenti? Il sito Skuola.net lo ha chiesto a 500 di loro. E le risposte, ve lo diciamo già, non sono proprio incoraggianti.

Maturità 2019, incubo doppia materia al secondo scritto
A preoccupare i maturandi è soprattutto la seconda prova. Se venisse preso alla lettera quanto scritto nel decreto ministeriale appena pubblicato, per loro si potrebbero aprire scenari quasi apocalittici: Latino e Greco assieme al liceo Classico, unione di Matematica e Fisica allo Scientifico, doppia lingua al liceo Linguistico. Giusto per fare qualche esempio. E gli studenti non l’hanno presa per niente con sportività: quasi la metà del campione (46%) già immagina che la seconda prova sarà sicuramente più difficile di quella appena mandata in pensione, il 34% per il momento si mantiene neutro (aspettando ulteriori dettagli), solo il 20% sostiene che sarà più facile (ma forse è un auspicio).

Educazione civica e Alternanza scuola-lavoro: l’orale è una corsa a ostacoli
Ma c’è un altro capitolo che agita i sonni dei maturandi: l’esame orale. Solo a inizio ottobre, con l’ultimo anno già iniziato, hanno appreso in via ufficiale che dal colloquio scomparirà la tesina (ciambella di salvataggio per tanti studenti) e che sarà previsto invece uno spazio per la relazione sull’alternanza scuola lavoro. Tradendo le speranze dei tanti ragazzi (il 70% degli intervistati) che, dopo lo stop all’obbligatorietà dell’alternanza come requisito per l’accesso all’esame finale, immaginavano sparisse anche dalle prove di Maturità. Per non parlare delle domande su Cittadinanza e Costituzione. La decisione è definitiva, peccato che il 57% non si senta preparato a un’eventualità del genere: solo il 43%, infatti, sta trattando questi temi a scuola.

Tempi stretti e troppi cambiamenti: ecco le paure dei maturandi
Così, per oltre la metà dei maturandi, l’ansia è già ai massimi livelli. Quasi tutto ruota attorno al fattore tempo: le informazioni, secondo loro, sono arrivate troppo tardi per poter organizzare una preparazione adeguata. Per capirlo basta scorrere in rassegna i commenti lasciati nelle ultime ore sul web dagli stessi ragazzi coinvolti in prima persona. “Ma come facciamo in sei mesi – sostiene uno dei tanti studenti – a preparare una seconda prova del genere?”. Gli fa eco una collega secondo cui “non ha senso introdurre l’educazione civica da quest’anno; sarebbe più logico farlo dal terzo/quarto anno e proporla tra due/tre anni”. Ritardi che, per un altro maturando “saranno motivo di confusione e disagi per professori e studenti”. C’è chi recrimina dicendo: “Non vedevo l’ora di presentare la mia tesina, su un argomento che mi interessa davvero”. Chi vorrebbe subito tornare al passato: “Il prossimo che dice che senza terza prova sarà una maturità facilissima – promette una ragazza – lo butto di sotto”. E chi, addirittura, pensa che sia solo un incubo e spera “domani mi sveglierò e nulla sarà vero”.

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