/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Superstite del ghetto di Roma: 'Rivivo l'incubo di 80 anni fa'

Superstite del ghetto di Roma: 'Rivivo l'incubo di 80 anni fa'

La storia di Emanuele Di Porto e della mamma che sacrificò la sua vita per salvarlo

ROMA, 26 gennaio 2024, 18:39

di Domenico Palesse

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

-     RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le bombe dal cielo, le persone prese in ostaggio e deportate, tra l'orrore e la paura. Con la guerra in Israele Emanuele Di Porto, uno degli ultimi sopravvissuti alla razzia degli ebrei da Roma, ha rivissuto "l'incubo di 80 anni fa, il rastrellamento del ghetto, io avevo 12 anni ma non potrò mai dimenticare".

Video Israele, un superstite al rastrellamento di Roma: 'Rivivo quell'incubo'

 

Oggi ha 92 anni e tutti lo ricordano come il "bambino del tram" perché il 16 ottobre del 1943 per nascondersi dai nazifascisti trovò riparo in un mezzo pubblico parcheggiato a due passi dalla sinagoga. Proprio lì, a piazza Monte Savello, un autobus ricorda la sua storia, con una livrea dedicata a lui e alla sua famiglia.

La mamma di Emanuele sacrificò la sua vita per salvare quella del figlio. Quando racconta la sua storia, Di Porto si commuove ricordando mamma Virginia. "Riesco ancora a sentire le sue mani che mi allontanano da lei e da quella camionetta che l'avrebbe portata nei campi di concentramento - spiega -. Mi ha salvato la vita".

Quello che Emanuele ha vissuto 80 anni fa si ripete, in modo diverso, anche oggi in Israele e, inevitabilmente, il suo pensiero va alle vittime e ai deportati. "È terribile quello che sta succedendo, un dramma - dice - sono ovviamente molto preoccupato". "Quando avvenne il rastrellamento io avevo 12 anni, riuscii a salvarmi perché mia madre mi spinse lontano da lei - ricorda -. Sono andato via lentamente, senza dare nell'occhio. Poi ho trovato riparo in un tram della circolare dove sono stato accudito da alcuni autisti ai quali avevo confessato di essere ebreo".

"Cosa vuol dire fascismo per me oggi? - si chiede Di Porto -. Forse dirò una cosa strana, ma io non sono capace a covare rancore". Un messaggio, però, lo lancia ai giovani. Parole che suonano come un avvertimento. "A loro dico 'si salvi chi può ' - dice facendosi scuro in volto -. Sono convinto che possa esserci ancora il rischio che la storia si ripeta". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza