"Speranza". "Maalox". "Delusione". "Reinvenzione del centrodestra". "Pilastro". "Italia di pensionati". "Populismo". "Responsabilità". "Semi" e "bandiere piantate". Ma soprattutto "derby". Sono queste alcune delle parole più ricorrenti, diventate quasi dei "tormentoni", sia in campagna elettorale, sia nelle reazioni che leader politici e sindacali hanno avuto di fronte al risultato delle elezioni europee.
RENZI: "Nel derby fra rabbia e speranza ha vinto la speranza. Questo è il momento dell'Italia, che deve guidare il semestre e il percorso di cambiamento dell'Europa partendo dall'assunto che dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi".
ALFANO: "Il governo deve tenere conto che noi siamo il pilastro di centrodestra dell'esecutivo. Diremo sì ai programmi che corrispondono ai nostri valori, ma che non possono essere piegati alle esigenze del Pd".
GRILLO: "Vincono loro, ma è meraviglioso lo stesso. Intanto io mi prendo un Maalox, non si sa mai". "Abbiamo il tempo dalla nostra, è ancora presto. Quest'Italia è formata da generazioni di pensionati che forse non hanno voglia di cambiare, di pensare un pò ai loro nipoti e figli, ma preferiscono restare così".
BERLUSCONI: "Forza Italia ha avuto un risultato inferiore alle mie attese, ma si conferma il perno insostituibile del centrodestra, l'asse attorno al quale ricostruire una coalizione in grado di contendere con successo alla sinistra la vittoria alle elezioni politiche. Noi non cambiamo atteggiamento".
SALVINI: "La destra vince dappertutto in Europa tranne che in Italia. Dunque il problema è che il centrodestra in Italia non c'è più e quindi bisognerà reinventarlo".
CASINI: "Gli italiani hanno dimostrato grande buonsenso rafforzando Renzi e il governo davanti a un pericolo serio come quello di Grillo. A grandi consensi corrispondono grandi responsabilità e noi siamo certi che Renzi sarà all'altezza della sfida".
GIANNINI: "Il risultato elettorale di queste Europee ci consegna un'innegabile sconfitta".
VENDOLA: "Credo che per noi non sia solo aver piantato una bandiera, ma aver piantato più di un seme". BONANNI: "Il voto argina in maniera saggia il rischio del populismo nel nostro Paese e rafforza positivamente nel suo insieme la stabilita' del governo".
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