Mostre, spettacoli teatrali, documentari, nuovi libri, tra cui un graphic novel con la presentazione della senatrice Liliana Segre, incontri e la riapertura della casa-museo di Fratta Polesine, in provincia di Rovigo. Giacomo Matteotti, il leader dei socialisti riformisti assassinato il 10 giugno 1924, vicino alla sua abitazione a Roma, da un gruppo di squadristi che lo caricarono su un'auto e lo uccisero a coltellate, viene celebrato nel centenario della morte con tantissime iniziative, molte partite già da qualche mese.
Tra le più attese l'inaugurazione, dopo il restauro dell'edificio e il riallestimento del percorso museale, della casa di Fratta Polesine dove Matteotti era nato il 22 maggio 1885, che vedrà una testimonianza della senatrice Liliana Segre.
"La casa è, per definizione, il luogo del privato e dell'intimità familiare, ma è anche il luogo dove nascono e prendono vita ideali che spesso guidano una intera esistenza" sottolinea il professor Luca Molinari, ordinario di Teoria e Progettazione dell'Architettura alla Seconda Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli', che guida il team del riallestimento.
Sempre nella terra di Matteotti si potrà vedere, fino al 7 luglio, a Palazzo Roncale a Rovigo l'esposizione Giacomo Matteotti (1885 -1924). Una Storia di tutti, curata da Stefano Caretti, un percorso a tutto tondo che racconta fra l'altro il rapporto con il Polesine, con l'amata moglie Velia e la profonda avversione di Matteotti alla guerra e al fascismo. Anche a Roma, fino al 16 giugno, al Museo di Roma a Palazzo Braschi il percorso umano e politico del leader socialista si potrà ripercorrere nella mostra 'Giacomo Matteotti vita e morte di un padre della democrazia'.
Sarà su tutte le piattaforme digitali il 10 giugno, il docufilm 'Matteotti e noi - Una lezione di libertà' (Original Motion Picture Soundtrack) con le musiche del compositore e direttore d'orchestra Dario Vero, realizzato da Fondazione Matteotti con il contributo della Presidenza del Consiglio. Il documentario, per la regia di Luca Di Cecca prende spunto dalla sceneggiatura originale di Giuseppe Amari e dalle tavole a colori di Antonio Palma.
A un secolo dall'assassinio del leader socialista, soprannominato "tempesta" dai compagni di partito per il carattere battagliero, tanti i titoli approdati o che stanno per arrivare in libreria dai quali emerge, per la maggior parte, l'attualità del suo pensiero. Tra questi il graphic novel 'Matteotti e noi' (All Around), con la consulenza storica di Stefano Caretti che si inserisce nelle iniziative patrocinate e promosse dal Comitato nazionale per le celebrazioni, con saggi e contributi di Maurizio Degl'Innocenti, Alberto Aghemo, Rossella Pace, Giovanna Leone, Saul Meghnagi, Valdo Spini e la presentazione di Liliana Segre.
Si richiama al suo soprannome 'Tempesta Giacomo Matteotti. Storia di un uomo libero' (Baldini+Castoldi) di Pino Casamassima con una prima parte in forma di romanzo e una seconda di saggio per coniugare al meglio la suggestione con il rigore.
'Tempesta su Mussolini' (Rai Libri) è il romanzo storico sul delitto Matteotti di Andrea Frediani. Riproposto e aggiornato torna il testo di riferimento su 'Il delitto Matteotti' (Il Mulino) dello storico Mauro Canali, frutto di anni di ricerche che porta la maggior quantità di informazioni e argomenti a favore della tesi di una responsabilità diretta di Mussolini nell'assassinio del leader socialista.
Anche Mimmo Franzinelli in 'Matteotti e Mussolini' (Mondadori) porta alla luce il persistente legame tra il duce e il gruppo criminale cui commissionò l'eliminazione di quel suo nemico giurato. In 'Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi' (Utet) Concetto Vecchio riporta al centro la figura del grande politico concentrandosi non sull'omicidio ma sulla rimozione. La storia di un uomo e di un leader politico che ha visto avanzare il fascismo e di allarmi lanciati e rimasti inascoltati è quella che racconta in 'Matteotti Dieci vite (Neri Pozza) il giornalista Vittorio Zincone, tra gli autori di Piazza Pulita.
Il testo integrale dell'ultimo discorso di Matteotti, accompagnato da un saggio della filosofa e saggista Francesca Rigotti viene pubblicato da Interlinea nel libro 'Il consenso e la forza. L'ultimo discorso del 30 maggio 1924'.
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