Il 'timing' ufficiale per le consultazioni nella partita del Quirinale scatterà lunedì prossimo e a dirigere i giochi, come confermato anche dal premier Matteo Renzi dal Forum di Davos sarà il Pd. "Dalla prossima settimana il Pd incontrerà gli altri partiti di tutto l'arco costituzionale", ha spiegato il premier ribadendo, così, quanto già accennato nell'ultima direzione Dem.
L'obiettivo, indicato dallo stesso Renzi la settimana scorsa al Nazareno, è lanciare una proposta ufficiale all'assemblea dei Grandi elettori Pd entro 24 ore dall'inizio delle votazioni, previste per giovedì 29 gennaio. I primi tre giorni della prossima settimana saranno quindi cruciali per le consultazioni tra il Pd e gli altri partiti e per quelle interne agli stessi Democrat. Il calendario è ancora ipotetico e potrebbe essere definito nella prossima segreteria del Pd (programmata per la mattinata di domani) ma, di certo, lunedì si partirà con un'assemblea dei gruppi Pd. Poi toccherà alla delegazione Dem indicata da Renzi - e composta dai capigruppo Zanda e Speranza, dai vicesegretari Guerini e Serracchiani e dal presidente Orfini - avviare la girandola di consultazioni.
Incontri ai quali Renzi potrebbe quindi anche non fare parte.
Tanto che, stando a quanto raccontato ieri da Silvio Berlusconi ai suoi parlamentari, l'ex Cavaliere e il premier dovrebbero vedersi martedì 27 dopo l'incontro di ieri e proprio mentre, presumibilmente, la delegazione Pd sarà impegnata nelle consultazioni con gli altri partiti.
Partiti che, nell'area moderata e a cominciare da FI e Ncd, hanno di fatto stretto in queste ore un patto di consultazione permanente in vista della settimana.
Il 'timing' si concluderà infine alle 15 del 29, quando cominceranno le votazioni dei Grandi elettori. E a quel punto subentrerà un altro 'timing', quello degli scrutini. Con Renzi che oggi ribadiva la sua convinzione: "le condizioni per eleggere il presidente della Repubblica al quarto tentativo ci sono".