L'attività di contrasto ai roghi tossici da parte dell'Esercito nella cosiddetta 'Terra dei Fuochi' è prevista da un provvedimento legislativo risalente a nove anni fa. A pattugliare le strade della Campania ogni sei mesi viene chiamato un reparto dell'Esercito che ha sede nelle regioni del Centro-Sud Italia che fa capo al Comando forze operative Sud, attualmente guidato dal generale di Corpo d'Armata, Giuseppe Nicola Tota.
Dall'inizio di dicembre sono in attività i militari deI Reggimento bersaglieri di Cosenza, che è alle dipendenze della Brigata 'Garibaldi' di stanza a Caserta. A loro è affidata anche l'operazione "Strade Sicure", che si estende pure nel Salernitano, con l'impiego complessivo di circa 800 unità.
Per la sola operazione “Terra dei Fuochi” in campo ci sono 200 uomini suddivisi i due Compagnie. La prima ha competenza per il territorio della provincia di Napoli, la seconda per quella di Caserta.I militari ha nno una centrale operativa nella caserma Calò di Napoli. E' in questa sede che affluiscono quotidianamente tutte le notizie riguardanti accumuli di rifiuti e roghi, è qui che il Comandante del I Reggimento, il colonnello Francesco Ferrara, dispone quotidianamente gli interventi da eseguire.
La missione dell'Esercito italiano, con il coordinamento dell'autorità prefettizia incaricata, è proprio quella di prevenire i reati ambientali. Attività che si svolge attraverso il pattugliamento ma anche con l'impiego di moderni mezzi. Ora anche del Raven: si tratta di un Dronero, un velivolo a pilotaggio da remoto.
Nel 2018 è stato sottoscritto un protocollo di intesa interministeriale che dispone, oltre al presidio del territorio, anche azioni a tutela della salute della popolazione e la tutela dell'ambiente e dell'ecosistema.Sono impegnati duecento militari, effettuati sequestri e inflitte sanzionima con l'approssimarsi della stagione estiva, solitamente, gli episodi sono destinati ad aumentare anche se da qualche anno il numero è complessivamente in costante decremento. In particolare, i roghi rispetto agli anni scorsi sono in diminuzione: è il frutto dell’azione di contrasto che si fa sul territorio.
Ma le verifiche si svolgono anche presso le attività produttive al fine di accertare il rispetto della normativa vigente. Verifiche che hanno portato al sequestro di 9 aziende. Sequestri anche parziali così da non bloccare la produzione in quella parte che risulta essere in regola. E' stato poi avviata la procedura per il ritiro di tutti quei rifiuti che possono funzionare da innesco. Basti pensare che tra le province di Napoli e Caserta sono stati ritirate, sempre nel corso del febbraio scorso, ben 38 tonnellate di pneumatici fuori uso.
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