Gli indiani Navajo travolti dal coronavirus. Se il Covid-19 sta presentando agli Stati Uniti un conto salato in termini di morti, la Navajo Nation - il territorio dei nativi americani che si estende fra l'Arizona, lo Utah e il New Mexico - si sta affermando come il peggio del peggio degli Usa. Il tasso delle infezioni è fra i più alti al mondo e il numero di morti sta raggiungendo quello di stati che hanno una popolazione 15 volte superiore rispetto ai 350.000 abitanti della riserva.
Mentre la situazione precipita di ora in ora, il presidente della Navajo Nation Jonathan Nez attacca le autorità americane: degli 8 miliardi di dollari stanziati per i nativi americani nell'ambito del Cares Act, una delle misure di stimolo varate dal governo per il coronavirus, la tribù non ha ancora ricevuto neanche un centesimo. Un'assenza di fondi, denuncia Nez, che non è una novità: da anni le promesse di Washington non sono state mantenute e il caso coronavirus è solo l'ennesima conferma.
I nativi americani però non si arrendono. "Ci aiutiamo a vicenda. I nostri antenati che vegliano su di noi sono orgogliosi di quello che stiamo facendo: ci stiamo aiutando l'uno con l'altro così come ci aiutiamo durante una lunga camminata", spiega Nez. Il 36% dei residenti della Navajo Nation non ha accesso all'acqua corrente il che vuol dire che negli ultimi due mesi l'acqua è stata razionata per il bere e il mangiare a scapito del lavarsi le mani per almeno 20 secondi, come raccomandato per difendersi dal coronavirus.