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israele - Dopo ministro Litzman lascia la sanità anche direttore generale

israele - Dopo ministro Litzman lascia la sanità anche direttore generale

12 maggio

ROMA, 14 giugno 2020, 18:40

Redazione ANSA

ANSACheck

Israele © ANSA/AFP

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Israele © ANSA/AFP

Tempi duri per la sanità israeliana alle prese con l'infezione da coronavirus che tuttavia sembra in forte frenata. Il direttore generale del dicastero Moshe Bar Siman Tov ha annunciato le dimissioni, lasciando così il timone di quella che, causa Covid 19, è stata in questi mesi la più importante, e decisiva, carica pubblica in Israele. Le dimissioni sono arrivate a poca distanza di giorni dalla dichiarata intenzione del religioso ortodosso Yaacov Litzman di non voler restare nella carica anche nel nuovo governo di emergenza nazionale (nato proprio per il coronavirus) di Benyamin Netanyahu e Benny Gantz, preferendo invece il dicastero dell'edilizia. Litzman è stato un ministro discusso, tirato in ballo più volte dai media per la sua conduzione nella lotta al virus, soprattutto per la liberalità - questa l'accusa - nei confronti degli ortodossi, una cui parte si è mostrata restia a rispettare le restrizioni imposte dal suo stesso dicastero e che alla fine è risultata la fetta di popolazione israeliana maggiormente colpita dall'infezione. Litzman inoltre avrebbe contratto, insieme alla moglie, il virus per le sue frequentazioni - hanno scritto i media - proprio all'interno del mondo ortodosso. Oggi è toccato a Bar Siman Tov, giovane e dotato manager economico passato nel 2015 dalle finanze alla sanità. Nella lettera di dimissioni inviata a Netanyahu e Litzmann, ha scritto di essere "orgoglioso della risposta del paese alla malattia" ma ha anche avvertito che "il lavoro non è ancora finito" e che Israele si deve preparare ad una possibile seconda ondata. "Dobbiamo trarre vantaggio da questo periodo - ha sottolineato come lascito - preparando e rafforzando il sistema sanitario per le sfide che verranno". Il governo Netanyahu-Gantz in arrivo ora dovrà mettere a mano a riattivare i vertici del ministero: non solo scegliendo un direttore generale del livello di Bar Siman Tov, ma anche un nuovo ministro. Ma non sembra ci sia la fila per occupare lo scomodo posto. In pista al momento appare esserci Yuli Edelstein, influente membro del Likud e ex presidente della Knesset.
   

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