I college americani in crisi. Il coronavirus li chiude e li obbliga alle lezioni online, causando una rivolta degli studenti. Dalla California alla Florida, dall'Ohio al Texas, migliaia di studenti chiedono indietro le rette pagate e avviano cause nei confronti degli atenei che non intendono farlo. All'orizzonte si profila per il sistema universitario americano una crisi senza precedenti che potrebbe spingere alla chiusura diversi college.
Dalle pressanti richieste di rimborso non si salva nessuno, né i college pubblici né quelli dell'Ivy League, con class action intentante contro la prestigiosa Columbia University ma anche contro la statale Perdue. E i dati forniti da Harvard presentano uno spaccato della gravità dell'emergenza: l'ateneo prevede un calo dei ricavi per 1,2 miliardi di dollari nei prossimi due anni accademici fra il calo della domanda, il rimborso di quanto pagato dagli studenti per l'alloggio e la cancellazione dei programmi estivi. "Affrontiamo significative difficoltà finanziarie che richiederanno scelte difficili nei prossimi mesi. E' chiaro che saranno necessarie ulteriori misure di taglio dei costi, inclusa la possibilità del licenziamento di parte della forza lavoro", afferma il vice presidente esecutivo di Harvard, Katie Lapp. Il rischio è che finiscano nella mannaia dei tagli i professori, molti dei quali ritenuti l'unico asset al momento di valore visto che le classi sono state trasferite online. Classi che, però, non riscuotono consensi: molti studenti lamentano che i professori si limitato all'upload di documenti o compiti senza istruzioni. A preoccupare è il fatto che le polemiche sembrano essere solo all'inizio considerato che non è ancora chiaro quando gli studenti potranno tornare in classe.
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