Negli ultimi quindici anni ha tenuto col fiato sospeso bambini e adulti, indiani e turisti, "stregandoli" con trucchi e incantesimi. Ma da quaranta giorni ha chiuso con un lucchetto il baule di latta che contiene i suoi speciali attrezzi da lavoro, ha mandato a casa gli assistenti, e si è trasformato in venditore ambulante di verdura. Non si tratta dell'ultima magia di Rj Samrat Jadukar, illusionista originario del Punjab, ma di una scelta obbligata: "Ho tre figli piccoli da mantenere e l'affitto da pagare: dall'inizio del lock-down il pubblico è scomparso e non ci sono stati più spettacoli, l'ultimo l'ho tenuto ad Ashok Nagar, in Madhya pradesh, intorno a metà marzo". L'artista, che era in continuo movimento per portare nelle città e nei villaggi i suoi mirabolanti numeri, si era guadagnato anche una certa notorietà internazionale. "Ho fatto il mago sin da ragazzino, seguendo una tradizione di famiglia: partecipavo a tutte le fiere, i privati mi scritturavano con mesi d'anticipo per animare matrimoni, battesimi, feste di compleanno. Durante i festival religiosi, mi esibivo in tre, anche quattro spettacoli al giorno", racconta. "La mia vicenda non ha nulla di speciale. La crisi provocata dal Coronavirus non tocca solo me: io sono uno dei milioni di indiani non garantiti che si sono trovati in difficoltà; nella mia vita, e credo nella storia dell'India, non c'è mai stato un momento così difficile.
Mi ritengo fortunato ad avere avuto questa nuova opportunità".
Dopo che l'ultima "trasformazione" di Samrat è stata raccontata dall'agenzia di stampa Ians, molti giornalisti sono corsi a intervistarlo. Ma sinora nessuno dei tanti che lo ammiravano sul palco lo ha riconosciuto, mentre percorre i vicoli di Jaipur spingendo un carretto carico di verdura e una bilancia. Lui ammette: "Mi imbarazza dover contrattare con le clienti il prezzo di un chilo di cipolle o di carote: finisce che divento maldestro, e non riesco neppure a usare correttamente la bilancia".
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