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India - L'Odissea di migliaia di pescatori in mare aperto per settimane

India - L'Odissea di migliaia di pescatori in mare aperto per settimane

22 aprile

NEW DELHI, 28 aprile 2020, 21:07

Redazione ANSA

ANSACheck

Coronavirus in India © ANSA/EPA

Coronavirus in India © ANSA/EPA
Coronavirus in India © ANSA/EPA

 Hanno vagato per quasi un mese in mare, su una sgangherata flottiglia di imbarcazioni da pesca, naufraghi del coronavirus, navigando lungo le coste dell'Oceano indiano, in attesa che qualcuno desse il permesso di sbarcare.
    L'odissea di oltre 9.500 di pescatori indiani, rimasti bloccati in mare su un'ottantina di motopescherecci, si è conclusa nei giorni scorsi al molo di Dahanu, nello stato del Maharasthra. I pescatori, quasi tutti appartenenti alla tribù degli adivasi, una delle popolazioni più antiche del paese, lavorano per la flottiglia da pesca dei porti di Okha e Veraval, in Gujarat, e si trovavano in alto mare quando è stato proclamato il lockdown nazionale, lo scorso 24 marzo. "Da allora abbiamo tentato varie volte di scendere, sempre invano", hanno raccontato una volta a terra. "Due porti del Gujarat ci hanno vietato l'approdo, temendo portassimo il contagio; gli abitanti di un villaggio ci hanno cacciati a sassate, in un altro, hanno minacciato di chiamare la Marina Militare, come fossimo pericolosi terroristi".
    I pescherecci, fatiscenti imbarcazioni di legno, utili per la pesca, ma privi di cuccette, bagni e attrezzature per cucinare, e dotati di scarsissima acqua potabile, non restano quasi mai in mare per più di 36 ore; ma dal 24 di marzo hanno dovuto navigare ininterrottamente, spostandosi lentamente verso sud, per molte miglia marine, fino a quando hanno raggiunto il Maharasthra, dove la Capitaneria di Dahanu ha accettato di mettere in salvo i pescatori e li ha autorizzati a scendere. L'operazione di recupero è stata avviata il 13 aprile ed ha richiesto vari giorni perché i pescatori, scesi a terra, fossero schedati uno ad uno, sottoposti a misurazione della febbre e ai test. E alla fine trasferiti tutti in una struttura che li ospiterà per la durata della quarantena, altre due settimane, "imprigionati" questa volta, in una ex caserma. L'episodio ha suscitato inevitabili polemiche tra i due stati, con molti interrogativi su come sia stato possibile che il Gujrat, lo stato dove le imbarcazioni sono registrate e dal quale hanno preso il mare abbia potuto impedire loro di attraccare. 
   

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