La Base 'Otto-Uno' è una delle unità più segrete delle Operazioni speciali dell'intelligence militare: una sorta di 'risolvi problemi', votata alla soluzione di questioni complesse ed estreme. Dall'inizio della pandemia la 'Otto-Uno' è diventata la punta di diamante del Centro di informazione nazionale sulle cure del coronavirus, costituito presso l'ospedale Sheba di Tel Aviv con il compito di raccogliere ed analizzare le conoscenze della malattia nel mondo. Secondo Nahum Barnea, giornalista di Yediot Ahronot - ammesso ai segreti dell'Unità -, gli uomini che ne fanno parte ricordano tanti 'MacGyver', famoso personaggio televisivo Usa ricco di risorse inimmaginabili. Sono loro, tra gli altri, ad avere come missione quella di contrastare l'Iran o gli Hezbollah. Pur non dimenticando gli obiettivi primari, ora si sono riconvertiti in poco tempo su altre missioni. Fino a 4 settimane fa - hanno raccontato ad uno stupefatto Barnea - non sapevano "cosa fosse un ventilatore polmonare", ora sì. Ci si sono messi in 120, lavorando h24 per 7 giorni su 7 e alla fine il risultato è uscito: un prototipo fatto in casa collegato ad un monitor che soddisfa le richieste delle autorità mediche Usa e britanniche. "Invece di 70 mila dollari - hanno spiegato - il nostro costa 4.500 dollari e soddisfa". I primi 100 apparecchi sono stati consegnati nei giorni scorsi. Ma hanno 'inventato' anche maschere protettive (tipo quelle dei giardinieri), al prezzo di 29 shekel l'una (quasi 8 euro): ne hanno prodotte 22 mila, 3500 al giorno. Oppure tute protettive che non sono ingombranti e non fanno sudare. Ma anche speciali siringhe per malati di coronavirus: sono meccaniche e attivate a distanza con un sistema elettrico di controllo. Il ministero della Sanità ne ha ordinate 10mila. Ora sono al lavoro sulle ambulanze sterili in cui l'autista è isolato nella propria cabina e in grado di muoversi meglio.
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