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gb - Centinaia di morti dimenticate in case di riposo, sale l'allarme

14 aprile

Centinaia di morti dimenticate, escluse dalle statistiche ufficiali perché avvenute fuori dagli ospedali, ma che rendono il bilancio della pandemia di coronavirus ancora più tragico. Nel Regno Unito come nel resto del mondo, sferzato dall'attuale emergenza sanitaria. Sono i decessi, soprattutto di anziani, nelle case di cura, di riposo, negli ospizi dell'isola, fuori dal radar che ogni giorno conteggia le vittime del Covid-19. Non singoli casi, ma almeno 406 morti in più, accertati solo fino al 3 aprile. Un dato che accresce del 15% il numero totale dei decessi a livello nazionale aggiornato a quella data. Allarmante poiché dimostra - una volta di più, in maniera impietosa - come il virus stia uccidendo, o contribuendo a far morire, anche al di fuori delle strutture sanitarie. In maniera silenziosa, forse incontrollata, e soprattutto dove vivono i più vulnerabili, gli anziani appunto, ospiti di centri nei quali il contagio non pare trovare ostacoli o protezioni: non a sufficienza, comunque. Nel Regno sono circa 410mila le persone che risiedono nelle 11.300 case di cura (di varia tipologia) gestite da 5.500 diversi operatori, tra pubblico e privato. Nei giorni scorsi il governo ha confermato che in almeno 2000 strutture sono stati registrati casi di coronavirus, senza però poter specificare il numero dei decessi. Gli aggiornamenti giornalieri, infatti, sono limitati ai dati provenienti dagli ospedali del servizio sanitario nazionale (Nhs), gli unici "accurati e veloci", si è giustificata la ministra del Lavoro, Therese Coffey. Ma in prima linea, al pari degli operatori sanitari presenti negli ospedali, sono anche tutti i dipendenti - infermieri, ausiliari, addetti alle cucine e alle pulizie - impiegati nei ricoveri per anziani: costretti ancor più spesso dei colleghi ospedalieri a lavorare senza adeguati presidi di protezione, si denuncia. Anche per questo un'associazione di categoria ha chiesto al ministero della Salute un pacchetto urgente di aiuti, oltre a un piano di aggiornamento quotidiano pure delle morti silenziose. Lutti colpevolmente trascurati finora - quanto meno a livello statistico - come paventano attivisti quali la baronessa Ros Altmann, l'opposizione laburista o ancora il maggior operatore del settore, HC-One: indicando che un terzo delle morti avvenute nelle sue 232 case di riposo nelle ultime tre settimane è riconducibile al Covid-19. Almeno come concausa.
   

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