Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, è stato pizzicato dai reporter che seguono le cose presidenziali (il cosiddetto pool) a indossare un curioso badge verde nel corso dell'ultima riunione dell'unità di crisi contro il coronavirus. I giornalisti, che hanno il vizio di essere curiosi, hanno domandato a Peskov cosa fosse e hanno scoperto che si trattava di un fantomatico 'blocca virus' - in pratica una pezza imbevuta di diossido di cloro, che dovrebbe disinfettare un'area di un metro cubico e tenere lontani virus e germi.
Sulle prime, il sospetto che al Cremlino abbiano a disposizione mezzi preclusi ai comuni mortali si è fatto subito largo (ovviamente nell'immanente web e soci). Poi a Meduza - testata online libera - hanno fatto bene il loro mestiere e si sono messi a controllare. Ed è saltato fuori che i potenti mezzi del Cremlino non c'entrano. Secondo le descrizioni del prodotto pubblicate sul negozio online russo Ozon.ru, questi badge sono venduti come "disinfettante individuale contro batteri e virus".
Chiunque insomma li può comprare. Peccato che siano esauriti. Ma soprattutto, peccato che non servano e siano anzi pericolosi, dato che il diossido di cloro è velenoso e la FDA americana ha sconsigliato di acquistare questi prodotti. "La soluzione, quando viene miscelata, si trasforma in una candeggina pericolosa che può causare effetti collaterali gravi e potenzialmente letali", dice la FDA.
I reporter lo hanno fatto presente a Peskov. Il portavoce di Putin si è giustificato dicendo che, in tempi di pandemia, "ognuno si difende come può per ridurre il contagio". Però, poi, alla riunione successiva si è notato che il badge verde era sparito. Il che ci fa capire quanto si sia tutti solo e tremendamente umani davanti alla paura.
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