Per molti, ma non per tutti. Il fortunato 'claim' degli anni '80 torna buono per tutte le stagioni, anche in tempi di coronavirus, quando a far capolino è l'ineguaglianza, in Russia una vera e propria piaga. La rete di cliniche private 'Bud Zdorov' (In Salute), di proprietà dalla compagnia di assicurazioni Ingosstrakh, ha infatti rilasciato un test per COVID-19 che si può fare comodamente a casa. Ma costa circa 6mila rubli, ovvero circa 70 euro (l'uno).
Il test è stato sviluppato dalla DNA Technologies e si affiderà ai clienti per raccogliere i propri campioni biologici per ottenere un risultato positivo se un paziente ha il nuovo coronavirus. Un rappresentante di Ingosstrakh ha detto a Meduza che l'azienda aveva originariamente pianificato di testare i pazienti di persona nelle sue cliniche, ma alla fine ha abbandonato l'idea (probabilmente per ragioni di sicurezza. Ma c'è un caveat. Solo adulti e bambini clinicamente sani, senza sintomi respiratori acuti, saranno idonei a sottoporsi al test, ha detto il rappresentante di Ingosstrakh. Tutti i test positivi saranno ripetuti con l'assistenza dell'agenzia federale di sanità pubblica russa e l'intero processo durerà due giorni per ogni test.
Ingosstrakh prevede di espandere il suo test a casa a San Pietroburgo, Krasnodar, Ufa, Kazan, Kamensk-Uralsky, e Sochi (benché sui tempi al momento non si sappia nulla). Certo, 6mila rubli non sono tantissimi, ma difficilmente il test sarà alla portata di milioni di russi, che campano con magre pensioni (12mila rubli al mese) o salari da fame (anche 7mila). Il tema, una volta di più, è dunque quello dell'accesso alle cure e alla prevenzione, che ripete una storia vecchia quanto il mondo: si sta meglio quando si sta bene (economicamente).
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