Tra i borghi fantasma dove la vita si è fermata al 2009 - Fotoreportage
Viaggio tra Onna e Castelnuovo, passando per Fossa e altri centri che rischiano l'oblio
Se L'Aquila, dove la ricostruzione materiale procede, è sotto i riflettori soprattutto in questo decennale, ci sono borghi del cratere che rischiano di essere dimenticati. Qui esiste un patrimonio artistico diffuso da tutelare. In questi luoghi le lancette si sono fermate alle 3:32 di quel 6 aprile di 10 anni fa. In alcuni dei 56 Comuni del cosiddetto cratere sismico, di cui non si parla quasi mai, la ricostruzione muove appena i primi passi e così nelle frazioni dell'Aquila come Onna, Paganica e Tempera. Ci sono case, nel comune di Fossa ad esempio, lasciate con arredi e suppellettili al giorno del terremoto. Il resto lo hanno portato via gli sciacalli. In altri borghi come Castelnuovo, un paese fantasma, la parte vecchia è rasa al suolo: ciò che non ha distrutto il sisma, hanno abbattuto le ruspe. Ecco un viaggio fotografico tra le realtà meno conosciute.
(enrica.dibattista@ansa.it)
Oggi all'Aquila, alle 16 è prevista la sesta edizione del premio di laurea "Avus 6 aprile 2009" promosso dall'associazione Avus, l'associazione "Vittime universitarie sisma 6 aprile 2009", con Università degli Studi dell'Aquila, Gssi e Sigea. Alle 17 si svolgerà l'incontro sui temi della giustizia con la Rete nazionale familiare delle vittime "Noi non dimentichiamo", a cura del Comitato familiari vittime della casa dello studente.
Stasera, alla presenza del premier Giuseppe Conte, la fiaccolata in ricordo delle 309 vittime, a cura dei Comitati dei familiari delle vittime del sisma e del Comune dell'Aquila: partirà alle 22,30 da via XX settembre, con raduno alle ore 22 nell'area davanti al tribunale. Il percorso si snoderà lungo via XX Settembre, con sosta in corrispondenza dell'area antistante la Casa dello Studente, per poi proseguire in direzione della Villa Comunale, con attraversamento del perimetro viale Crispi, via Iacobucci e viale Rendina, con prosecuzione lungo Corso Federico II ed arrivo in Piazza Duomo.