Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Parigi, un anno fa la strage: riapre il Bataclan con Sting

Parigi, un anno fa la strage: riapre il Bataclan con Sting

Lungo fine settimana di raccoglimento, voglia di voltare pagina

13 novembre 2018, 09:43

Tullio Giannotti

ANSACheck

Il Bataclan, a sinistra la notte della strage e a destra oggi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Bataclan, a sinistra la notte della strage e a destra oggi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il Bataclan, a sinistra la notte della strage e a destra oggi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Erano le 21:30, era il finire di una bellissima giornata d'autunno e qualcosa a Parigi cambiò per sempre. Arrivò in pochi minuti la morte più inattesa, quella che ti coglie mentre bevi una birra al tavolino del bistrot, mentre salti e ti scateni a un concerto rock e i colpi non sono quelli della batteria ma di un kalashnikov che ti spara addosso. Morirono in 130 la sera di venerdì 13 novembre.

Quella ferita sanguina ancora, i francesi non dimenticheranno mai quella partita interrotta dalle esplosioni allo Stade de France, il sangue che colava dai marciapiedi, fra i tavolini della Belle Equipe, del Carillon, del Petit Cambodge, della Bonne Biere, di Casa Nostra, del Comptoir Voltaire. E negli occhi rimarranno le immaigini della carneficina al Bataclan. E' stato l'11 settembre della Francia, atterrita, ancora sotto shock, ancora alla ricerca di tutti gli assassini e di tutti gli errori commessi.

Ma la voglia di voltare pagina e ripartire è traboccante, il Paese non vuole più - come hanno ripetuto Francois Hollande e Manuel Valls - "continuare a piangere i suoi morti". Non vuole aver paura di uscire la sera o di mandare i propri figli a scuola. C'è uno stato d'emergenza in vigore a ricordare quella serata tragica, ci sono le inchieste in corso tra Francia e Belgio, e l'unico esecutore materiale ancora in vita, il fuggiasco Salah Abdeslam, murato vivo in una cella del carcere di massima sicurezza di Fleury-Merogis. Non ha detto ancora una parola e, dice il suo ormai ex avvocato, continua a radicalizzarsi sempre più.

Da quella sera, i parigini hanno reagito. Nelle prime settimane, nei primi mesi, è stato difficile, quasi tutti conoscevano qualcuno che era al Bataclan o nei bistrot. Strade e ristoranti erano deserti la sera, ogni colpo, ogni rumore improvviso scatenava la paura. Pirati informatici seminavano il terrore nei licei annunciando stragi e bombe a ripetizione, altri hanno fatto evacuare buona parte del centro di Parigi diffondendo la falsa notizia del sequestro di ostaggi in una chiesa. I nervi scoperti dei francesi, la strage del 14 luglio a Nizza, i tanti attentati sventati, l'orrore di Saint-Etienne-du-Rouvray, sono ancora troppo vicini. Ma la voglia di voltare pagina e ripartire è palpabile, ogni parigino ne parla, i ragazzi fuori dalle scuole fanno gli spavaldi quando il preside li invita a non fermarsi davanti al portone, le sale da concerto sono stracolme, i ristoranti hanno ricominciato a lavorare. Il 10% dei turisti ha abbandonato quest'anno la Francia ma ci sono i primi timidi segnali di ripresa dopo due anni da dimenticare, a partire dal 7 gennaio 2015, inizio della sanguinosa stagione del terrorismo a Parigi con la strage nella redazione di Charlie Hebdo. C'è sobrietà annunciata nelle celebrazioni, cominciate simbolicamente con un omaggio - ieri 11 novembre, anniversario dell'armistizio nella Grande Guerra - ai morti di un conflitto lontano. Ognuno dei sobri ricordi delle stragi jihadiste sarà affiancato a un segnale di ripresa, a uno slancio di vita.

Ieri sera si sono fermati per un minuto i protagonisti di Francia-Svezia; e al Bataclan i proprietari hanno voluto che fosse la musica, un grande concerto di Sting, a dare il via alla nuova stagione stasera, prima ancora dell'omaggio delle autorità e della lapide che sarà scoperta domenica. Si riparte da dove ci si era fermati, dalla musica rock. E domenica, mentre si scopriranno targhe e si elencheranno i nomi di tante persone uccise, soprattutto giovani e giovanissimi, al Canal Saint-Martin, luogo di ritrovo "cult" dei ragazzi parigini, si accenderanno migliaia di lanterne. Una candela, dalle finestre di tutte le case di Francia, dovrà essere il simbolo del ricordo e della vita che riprende.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza