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Valore Impresa, cambiare fisco, regole e credito per aiutare Pmi

Le proposte degli 'Stati Generali' per favorire lo sviluppo e l’uscita dalla crisi

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ROMA - Fisco, regole del mercato e credito. Su questi tre temi si sono articolate le analisi e soprattutto le proposte formulate da imprenditori, professionisti, accademici e politici durante la prima edizione degli "Stati Generali delle Piccole e Medie Imprese e delle Professioni", l'evento organizzato dal network nazionale di imprese e professionisti Valore Impresa, che si è tenuto oggi in contemporanea a Roma e Milano per fare luce sullo stato di necessità in cui opera l'economia reale italiana.

"Abbiamo voluto dare il nostro contributo nel creare una condivisione reale dello stato di crisi che continua a coinvolgere l'economia reale italiana, composta da milioni di micro-piccole imprese e professionisti", ha dichiarato il presidente di Valore Impresa, Gianni Cicero, aggiungendo che con gli Stati Generali delle Piccole Medie Imprese e Professioni "dopo anni di un assordante silenzio generale, dove oltre la crisi economica si è determinata una crisi di idee e di proposte, si vuole andare oltre il semplice dibattito, verso un appuntamento fondamentale dove impresa, politica e professioni, si siedono allo stesso tavolo con proposte concrete".
Quello presentato da Valore Impresa è un nuovo modello aggregato, "un sistema basato concretamente sul fare rete e sulla possibilità di far nascere realtà imprenditoriali di medie dimensioni attraverso l'aggregazione di micro e piccole imprese, portandole così su mercati complessi dove singolarmente non potrebbero arrivare", si legge nella nota diffusa dall'associazione.

L'evento degli Stati Generali si è articolato su tre temi cruciali dell'economia: fisco, regole di mercato e credito. A trattarli, oltre agli esperti di Valore Impresa (che hanno illustrato analisi e proposte), anche diversi esponenti politici fra i quali: Fabio Rampelli capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia; Cinzia Bonfrisco presidente della commissione di vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti; Carla Ruocco e Sebastiano Barbanti entrambi membri della commissione Finanze della Camera e Lucrezia Ricchiuti membro della commissione Bilancio del Senato.

Le proposte presentate nel corso degli “Stati Generali delle Piccole e Medie Imprese e delle Professioni” possono essere riassunte sulla base dei temi trattati.

Imprese, professioni e Fisco: la crescita passa per il dialogo

Intervenire sulla leva fiscale nel modo giusto “è importantissimo, specialmente perché siamo l’ultimo vagone della locomotiva d’Europa, i fondamentali macroeconomici italiani delineano infatti l’immagine di uno stato ancora in profonda crisi economica, con due imprese l’ora fallite nei primi tre mesi di quest’anno”. Così Marco Ertman, responsabile delle politiche fiscali di Valore Impresa, ha aperto il suo intervento prima di illustrare le proposte formulate dal network in materia fiscale. Gli interventi che secondo l’associazione sono da mettere in campo per favorire piccole e medie imprese e professionisti sono fondamentalmente questi:

- Estinzione del debito fiscale: ovvero consentire l’integrale compensazione (già in deroga di pagamento F24) dei debiti fiscali e contributivi con i crediti commerciali che il contribuente vanta nei confronti della Pubblica Amministrazione

- Inserimento del rischio di impresa e libero professionale fra i costi deducibili dalla base imponibile dei lavoratori autonomi, imprenditori e società commerciali

- Sospensione delle imposte dirette su ricavi generati da crediti di difficile realizzo

- Integrazione dei sistemi fiscali in Europa

Intervenendo a commento delle proposte di Valore Impresa, Carla Ruocco (M5S) membro della commissione Finanze della Camera ne ha condiviso il valore sottolineando l’attenzione altissima che il Movimento 5 Stelle concentra sulle Pmi e sul fatto che “uno dei temi per i quali abbiamo combattuto a lungo è stato proprio quello della compensazione dei crediti e debiti fra imprese e P.a.. Purtroppo il fatto che le imprese italiane muoiano quotidianamente innesta un circolo vizioso che a sua volta genera un’importantissima perdita di gettito complessivo”, ha concluso l’onorevole Ruocco.

Regole del mercato: un modello per le Pmi italiane

Sulle norme che regolano il mercato e che a volte frenano lo sviluppo economico, Andrea Saldutti responsabile politiche legislative di Valore Impresa ha proposto di inserire “una specifica disciplina per i consorzi fra Pmi che consenta loro di partecipare in maniera agevolata alle gare di evidenza pubblica”.
Nello specifico, gli interventi a favore delle piccole e medie imprese e dei liberi professionisti dovrebbero comprendere:

- L’adozione di misure che portino all’effettiva divisione in lotti delle gare di appalto di maggiori dimensioni e alla corretta commisurazione dei requisiti richiesti rispetto agli appalti messi a gara.

- L’affidamento a un’Autorità indipendente della verifica periodica sull’operato delle stazioni appaltanti, al fine di sanzionare sia l’immotivata concentrazione in lotti di gara di grandi dimensioni opere divisibili, sia la richiesta di requisiti eccessivi rispetto alle opere previste nei bandi.

- La previsione normativa di una quota di appalti riservati ai consorzi costituiti esclusivamente da Pmi, relativamente alle gare di importo superiore ai due milioni di euro.

- La previsione di una disciplina di funzionamento agevolata, sia sotto il profilo fiscale che della partecipazione alle gara, per i consorzi fra Pmi.

- La definitiva uscita dal mercato delle società in house per eliminare le distorsioni della concorrenza.

A condividere queste proposte è stato Fabio Rampelli, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, che ha parlato di “predisposizione culturale da parte della destra all’appoggio delle problematiche che investono il mondo delle Pmi”, aggiungendo però che secondo lui anche i rappresentanti di parti politiche diverse sarebbero d’accordo con interventi di rilancio di questo tipo. Lo ha confermato il commento successivo, quello di Lucrezia Ricchiuti (Mpd) membro della commissione Bilancio del Senato, che dopo aver lodato le proposte di Valore impresa si è soffermata sul tema degli appalti pubblici definendoli come “qualcosa di molto più complesso delle linee guida e delle norme. Quello che manca è in fase di programmazione della spesa pubblica: serve una strategia di acquisto che le P.a. periferiche e centrali devono mettere in campo”.

Credito e sviluppo: cogliere in tempo i segnali del cambiamento

Parlando della difficoltà di accesso al credito che ogni giorno vivono moltissime aziende italiane, Salvatore Gattuso, responsabile politiche del credito di Valore Impresa, ha illustrato la necessità di creare nuove regole di iscrizione nelle banche dati, private e pubbliche, con lo scopo di alimentare e incrementare un consolidamento dell’economia reale, per beneficiare dei fondi messi a disposizione dalla Bce con modalità meno farraginose e punitive di quelle attuali.

Sul tema delle banche dati, anche Sebastiano Barbanti (Pd) membro della commissione Finanze della Camera ha sottolineato come il problema della simmetria informativa sia “evidente”, e anche per questo “bisognerebbe spingere ancora di più le banche a cambiare i metodi di valutazione personalizzandoli maggiormente”.

Il sistema del credito, così come concepito oggi, secondo Gattuso “non è sostenibile per le piccole medie imprese e sono, quindi, necessari interventi legislativi atti a equilibrare gli interessi delle parti, attualmente troppo a favore degli istituti finanziari”. Un’ulteriore proposta formulata da Valore Impresa è poi quella di arginare il problema del credito bancario disintermediandolo. Ecco perché secondo l'associazione si rende necessario sostenere la nascita e la funzione delle aziende fintech italiane che propongono nuovi servizi finanziari (come quelli del prestito tra privati e del social lending), snellendo le procedure autorizzative di Banca d'Italia e Consob e normando meglio gli ambiti operativi al fine di tutelare i finanziatori e prestatori e premiarli con una pressione fiscale equiparabile a quella dei titoli di Stato.

Proprio durante il tavolo dedicato al credito, il presidente di Valore Impresa Gianni Cicero e quello dell’Ente nazionale del Microcredito Mario Baccini hanno firmato un accordo di collaborazione formale tra le due realtà.

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