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Giuseppe Resnati

Dal 14 marzo Progetto Polimask del Politecnico di Milano

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Giuseppe Resnati è professore ordinario di Chimica per l’Ingegneria del Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano e coordinatore della rete UNESCO “GREENENOMICS” (Green Chemistry Excellence from the Baltic Sea to the Mediterranean Sea and Beyond). Dal 2001 è Membro dell’Editorial Board del Journal of Fluorine Chemistry, dal 2012 di Crystal Growth & Design, dal 2017 di Sustainable Chemistry & Pharmacy. Nel 2008 ha ricevuto un Research Prize della Royal Society of Chemistry. È tra i primi cinque ricercatori più citati del Politecnico di Milano nel periodo 2009-2018. Attualmente, i campi di maggiore interesse per la sua ricerca sono la chimica supramolecolare, il crystal engineering, i legami alogeno e calcogeno, le proprietà funzionali di materiali molecolari quali cristalli liquidi e materiali per ottica non lineari, i reagenti fluorosi in sintesi organica, e la sintesi asimmetrica di derivati fluoroorganici bioattivi.

Il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” del Politecnico di Milano, partner di ricerca del laboratorio IC2 Lab di Poliarte, è attivo in diversi ambiti di ricerca che riguardano materiali da fonti rinnovabili, che comprendono materiali compositi funzionali e controllo delle proprietà superficiali (bagnabilità, proprietà anti impronta, proprietà antigraffio, self-healing surfaces); energetic materials, composti da controllo esplosività attraverso la formazione di cocristalli e modellizazione delle proprietà (density, detonation properties, shock sensitivity, heat of detonation); smaltimento di armi chimiche, ossia uso di processi in fase fluorosa, uso di processi in liquidi ionici e uso di materiali micro e nano porosi per la segregazione e lo stoccaggio. 

Inoltre, la rete UNESCO GREENOMIcS svolge diversi tipi di attività, tra cui l’addestramento delle generazioni più giovani, scambi di accademici, workshop e simposi, trasferimento di tecnologie, diffusione delle migliori pratiche, produzione di nuove scienze. Il Dipartimento collabora con diverse realtà, tra cui l’Università di Tecnologia di Tallin, Estonia, l’Università di Aalto, Finlandia, l’Università di Lüineburg, Germania e l’Università di Instabul, Turchia.
In questa situazione di emergenza sanitaria mondiale, dallo scorso 14 marzo il Politecnico di Milano sta realizzando un progetto, chiamato Polimask, con l’obiettivo di collaborare con alcune aziende locali per sopperire alla carenza di materiale sanitario nella lotta contro il Coronavirus. Lo scopo finale del progetto è di aiutare la regione a soddisfare il suo bisogno giornaliero di mascherine: 300.000 unità. Il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta” si occuperà del progetto insieme a quello di Scienze e Tecnologie Aerospaziali e quello di Energia. I ricercatori stanno testando 18 materiali differenti, che variano dal poliestere al cotone, inviati da 12 aziende locali, per capire quali fibre possano proteggere dal Covid-19. Questi tessuti, per l’esattezza, saranno sottoposti a due test: il primo valuta la permeabilità dei materiali attraverso delle prove chimico-fisiche; il secondo testerà i trial batteriologici. Se i materiali superano entrambi i test, verranno distribuiti alle aziende interessate che partiranno subito con la produzione di mascherine.
Per questioni di tempo, le mascherine non saranno certificate, ma l’importante è impiegare meno tempo possibile per avviare la loro produzione e aiutare la regione Lombardia.
Inoltre, il Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica sta producendo un liquido igienizzante alternativo, chiamato Polichina, che verrà distribuito alle aziende socio-sanitarie e alla Protezione Civile del territorio lombardo, con una produzione di circa 6000 litri al giorno.

Giuseppe Resnati

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