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Giordano Pierlorenzi

Come gestire la paura: appello alla creatività

Roma ANSAcom

Giordano Pierlorenzi è Direttore dell’IPSE – Istituto di Psicologia e di Ergonomia Poliarte e Direttore Accademia delle Belle Arti e Design Poliarte di Ancona, psicologo, psicoterapeuta, ergonomo. Tra le sue specializzazioni: psicologia del lavoro, psicologia dell'orientamento e psicologia del colore.

 

Come gestire la paura: appello alla creatività

Oggi viviamo con una costante: la paura. Cos’è la paura?
La paura è un’emozione vitale, potente ed utile come afferma il CNOP (Consiglio Nazionale Ordine Psicologi). L’emozione è una scossa breve e intensa che si differenzia dal sentimento, che è invece prolungato e costante. La paura è una compagna di vita, una sentinella che vigila sul rapporto tra individuo e ambiente, ma che in taluni casi di precarietà, può diventare agente paralizzante. La paura perciò va conosciuta, coltivata, gestita e governata attraverso un processo razionale. Si può valutare la paura? Certo, anzi si dovrebbe sempre averne consapevolezza; giudicare cioè il grado di pressione della minaccia reale o presunta (stimolo esterno o sintomo interno) a cui viene esposto il sistema psicologico. L’individuo di fronte ad un agente minacciante attiva un processo fisiopsicologico che si può distinguere in alcuni momenti: intercetta lo stimolo/sintomo, lo traduce in una sensazione, attiva un intervento percettivo idoneo a capire la natura, la potenza e gli effetti della minaccia, e quindi risponde con una reazione psicologica, di cambiamento dello stato di coscienza e di comportamento con conseguenze pure sull’umore ed il morale.


Ci spieghi meglio
Il processo percettivo della paura è l’intervento della ragione che muove dalle informazioni utili, oggettive e veritiere disponibili e/o recuperabili nel contesto. L’individuo reagisce, dunque, come può per fronteggiare la minaccia che lo spaventa. Se, tuttavia, l’esposizione alla minaccia è durevole, la paura cresce provocando reazioni irrazionali con un esito stressogeno. Lo stress, e in particolare il distress, quello negativo, è una risposta esagerata ad uno stimolo/sintomo e perciò fortemente penalizzante il sistema psicologico e conseguentemente il sistema immunitario. Allo scopo di aiutare a comprendere la scala in crescendo delle situazioni di paura, presento una tassonomia empirica articolata in tre momenti (sensazione, percezione e reazione comportamentale) ed in cinque step per comprendere l’ingravescenza e quindi il livello di pressione a cui si è sottoposti di volta in volta.

 

La linea marcata rappresenta il borderline delimitante l’aspetto fisiologico

Impariamo, dunque, a riconoscere le nostre paure dando loro di volta in volta valore sulla base delle informazioni utili a comportarci in modo corretto e adeguato. Nell’emergenza attuale vanno eseguite scrupolosamente le raccomandazioni del Governo, monitorando la paura individuale e mantenendola sul livello di borderline (allarme) per attrezzare la risposta più adeguata alla situazione in cui ciascuno si viene a trovare. Impariamo a coniugare la paura con la creatività e approfittiamo dell’obbligo di “restare a casa” per riorganizzare la nostra vita personale, sociale e lavorativa riscoprendo la solidarietà e approcciando il lavoro in modo più creativo, cercando, come afferma il filosofo polacco Adam Schaff, l’aspetto ludico sempre presente e spinta all’ottimismo. All’Accademia di Belle Arti e Design - Poliarte di Ancona le attività didattiche – esami, lezioni e attività a scelta - saranno tutte on line fino a nuova disposizione. Un augurio a tutti di buona vita e buon lavoro con un ringraziamento fortissimo agli operatori sanitari e delle forze dell’ordine in prima linea.

Giordano Pierlorenzi

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