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Fumo: ricerca, e-Cig non dannosa, anche su lungo periodo

Studio Università Catania presentato a convegno Liaf

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CATANIA - "L'uso regolare e protratto di sigarette elettroniche non comporta danni a carico delle vie aeree e dei polmoni, neppure sul lungo periodo". E' quanto scrivono ricercatori dell'università di Catania, coordinati da Riccardo Polosa, a conclusione di uno studio su persone che per "quattro anni sono state esposte quotidianamente al vapore" delle e-Cig. Lo studio prospettico è stato presentato al Policlinico di Catania durante il convegno 'Zero rischi' organizzato dalla Lega italiana antifumo (Liaf) e preceduta dall'inaugurazione dei nuovi cartelli "Policlinico Smoke Free". Da accertamenti eseguite sulle persone sottoposte ai test, si legge nella ricerca, "non sono stati rilevati cambiamenti nella funzionalità polmonare o nei marcatori dell'infiammazione delle vie aeree nel periodo di osservazione rispetto ai valori di base misurati 4 anni prima". "Abbiamo selezionato un gruppo di utilizzatori abbastanza raro - ha spiegato Polosa - perché composto da soggetti che non avevano mai fumato in vita loro. Si consideri che oggi una larghissima parte degli utilizzatori, tra il 96% e il 98%, sono ex fumatori. Smettere di fumare? Il nostro studio risponde alla domanda sul grado di sicurezza della sigaretta elettronica per la salute degli utilizzatori - ha aggiunto Polosa - ma basta guardare le statistiche inglesi per avere la risposta: lì l'uso della e-Cig è liberalizzato, i risultati per la salute pubblica sono evidenti".

Parole che richiamano quelle di Paolo Veronesi, oncologo allo Ieo, sulla base di uno studio elaborato dall'Istituto Europeo di Oncologia: "Le elettroniche possono aiutare a liberarsi dalle sostanze cancerogene delle sigarette convenzionali, come dimostrato anche dai recenti risultati del sondaggio condotto in Inghilterra dall'organizzazione Action on smoking and health che rivela di 1,5 milioni di utilizzatori passati alle e-Cig e poi nel tempo giunti ad abbandonare le sigarette convenzionali".

In questo contesto, emerge la necessità di interventi specifici sul piano normativo, come ha osservato Giovanni La Via, presidente della commissione Sanità del parlamento europeo: "La Commissione Europea - ha detto - ha svolto alcuni approfondimenti e ha inoltrato comunicazione a Parlamento e Consiglio. Adesso prenderà il via un iter normativo che dovrebbe durare un paio di anni e approdare a un quadro specifico per la libera circolazione dei prodotti e regole uguali per tutti".

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