I tumulti dell'anima, le corse del quotidiano, le paure e i desideri, la voglia di libertà. La fragilità dell'esistenza umana, e lo sforzo di guardare al domani con fiducia. Ma anche i segni dell'uomo che deturpano la natura, tra plastiche, sigarette, tappi di bottiglia, copertoni abbandonati nelle profondità marine e sui litorali. C'è la rappresentazione dell'esistenza umana nelle infinite sfumature degli azzurri e dei blu che animano le tele di Anna Giannone, esposte nella personale "Il respiro del mare", dal 19 giugno al 31 luglio alla galleria Margutta Home di Roma.
Il percorso espositivo si sviluppa nella piccola e curatissima galleria romana lungo una ventina di opere, tra olii, acquerelli e stampe su vetro, tutte caratterizzate da una luce speciale, a volte sfacciata, a volte più intima, quella della Sicilia, terra d'origine dell'artista: "Da siciliana non potevo non usare il mare come metafora di vita.
E con gli azzurri e i blu che uso nei quadri identifico l'infinito", spiega oggi all'ANSA l'artista durante il vernissage. "Ho tradotto i sentimenti venuti fuori da conversazioni femminili, con donne che come me cercano costantemente l'armonia". Ecco infatti apparire "pesci come vortici" a rappresentare vite in cui "si corre senza un vero traguardo", o ancora i gabbiani come "simbolo di quella libertà così difficile da trovare", afferma, ma anche le sue bambine, ritratte di schiena, con lo sguardo verso l'orizzonte, perché "sono loro il futuro".
Forte è anche la coscienza ecologista che guida la mano della pittrice sulla tela, come si vede dalle opere in cui i soggetti - paesaggi marini e figure femminili - sono circondati da elementi 'anomali', frutto dell'irresponsabilità colpevole di un'umanità che continua a inquinare l'ambiente. "Mi piacerebbe che l'arte fosse uno strumento per guardare il mondo con una lente diversa e per cambiare le nostre abitudini", prosegue Giannone, attiva nella sua Caltanissetta anche nel volontariato a sostegno delle donne in difficoltà, "gli artisti dovrebbero riuscire a trovare modelli femminili diversi e non rappresentare più le donne come oggetti".
"La natura è ferita, ma poi vince sempre", conclude l'artista con un messaggio di speranza, "e lo stesso sarà per le donne, che riusciranno ad avere la parità e a raggiungere una convivenza non violenta con l'uomo".
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