Iren ha un ruolo fondamentale per Torino e il Comune lo sa bene. Per questo la Città, nonostante la difficile situazione di bilancio, farà il possibile per non vendere altre azioni della partecipata. "Stiamo cercando di risanare i conti, ma non vogliamo perdere il ruolo di indirizzo strategico e di governance di Iren", spiega la sindaca Chiara Appendino nell'incontro 'Orientati al futuro' organizzato dalla multiutility.
E' la ricerca 'Il contributo di Iren alla creazione di valore per i territori e nelle città', realizzata da The European House-Ambrosetti, a ricordare i numeri del colosso in Piemonte: gli investimenti effettuati tra il 2013 e il 2017 - sottolinea Valerio De Molli, ceo di The European House-Ambrosetti - ammontano a 368 milioni di euro, ai quali si aggiungono i 150 del solo 2018, quasi il doppio dell'anno precedente. Negli ultimi quattro anni le assunzioni sono state 400, con un contributo occupazionale di quasi 6 mila posti di lavoro tra effetto diretto, indiretto e indotto nella regione. Iren ha generato 721 milioni di euro di valore aggiunto in Piemonte. Torino è la città più teleriscaldata d'Italia con 650 mila abitanti serviti e il progetto Torino Led ha permesso un risparmio al Comune del 60% della bolletta energetica. Il 100% dell'energia elettrica generata in Piemonte da Iren proviene da fonte rinnovabile o assimilata. Una crescita che andrà avanti: "Abbiamo avuto la capacità di chiudere più di dieci operazioni straordinarie che hanno portato valore a noi e i nostri interlocutori. Ci sono ancora tante opportunità per crescere, anche rimanendo nel macroterritorio storico di riferimento, dove ci sono spazi per servizi che non facciamo", dice l'amministratore delegato Massimiliano Bianco.
All'orizzonte per Iren c'è la nuova governance. Appendino parla di "piena sintonia" con i sindaci di Genova e Reggio Emilia. E ai Comuni lancia un monito il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: "l'equilibrio tra soggetti pubblici, che di Iren sono il motore, è fondamentale. Chi volesse fare azioni di supremazia correrebbe rischi perché potrebbe avere effetti come quando si tira un elastico e può tornare indietro". "L'equilibrio territoriale - commenta il presidente di Iren Paolo Peveraro - è la garanzia per generare e costruire un equilibrio anche negli investimenti e nelle prospettive di sviluppo. Se si dovesse incrinare questo equilibrio non sarebbe un danno solo per il territorio, ma per la società: credo di avere colto dai sindaci che su questa linea ci sia una condivisione piena".
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Iren