"Senza il valore della cultura non c'è ricostruzione possibile, non c'è ritorno alla normalità, non c'è futuro": ne è convinto il presidente emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli che lo ha ribadito presentando la nuova grande mostra in programma alle Gallerie d'Italia in piazza Scala a Milano da venerdì prossimo 'Tiepolo, Venezia, Milano e l'Europa'. Una mostra confermata pur nella consapevolezza che, causa contingentamento, non potrà avere gli stessi visitatori delle ultime esposizioni, come quella di Canova Thorvaldsen aperta lo scorso anno e ammirata da 200 mila persone. "Mi risulta che questa sia una delle poche grandi mostre che si riescono ad allestire in Italia ora", ha sottolineato. "Voglio quindi ribadire - ha aggiunto - che Intesa San Paolo intende con questa iniziativa contribuire ad alleviare tutte le sofferenze, le privazione e il venir meno delle occasioni di socialità che questa situazione comporta". "In queste ultime settimane - ha spiegato Bazoli - mentre il virus ha ripreso a diffondersi in Italia e dovunque, io non mi sono stancato di ripetere che l'arte e la cultura, che sono le colonne portanti di storia e identità di una comunità nazionale, rappresentano una risorsa importante non solo per la tenuta sociale ma anche per alleviare la sofferenza e i sacrifici causati dall'attuale situazione". Ed è per questo motivo, ha spiegato, che "oltre all'impegno e alle risorse profuse dal Gruppo a favore degli operatori sanitari, della protezione civile, delle imprese e delle famiglie in difficoltà, con il Progetto Cultura siamo determinati a sostenere, ovunque sia necessario e possibile, le attività culturali dei territori in cui la banca opera" e questo "con la convinzione della "responsabilità sociale della banca". "Sono personalmente orgoglioso che questa convinzione, con la responsabilità che ne deriva - ha proseguito Bazoli - sia pienamente condivisa dagli azionisti, dai vertici aziendali, dagli amministratori e da tutto il personale di Intesa Sanpaolo".
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