È una vita in volo quella dell'astronauta Maurizio Cheli, protagonista dell'incontro in live streaming ieri sera da Area X, lo spazio di Intesa Sanpaolo Assicura nel centro di Torino. In diretta sul sito Ansa.it, Cheli ha raccontato come abbia potuto realizzare grazie alla sua grande passione il sogno che aveva fin da bambino, quello di volare.
Una carriera iniziata come pilota collaudatore in Aeronautica militare e decollata dopo una lunga e severa selezione della Nasa, che lo ha inserito nel team di sei astronauti partiti nel 1996 per una missione di 16 giorni a bordo dello Space Shuttle intorno alla Terra. In tutte queste esperienze la protezione è stata un faro: "Avviene attraverso l'addestramento - ha spiegato - improntato alla disamina di tutti i possibili inconvenienti durante la missione. L'obiettivo è prepararsi prima per proteggersi nel futuro. Ecco perché tutti noi dovremmo essere un po' astronauti nella nostra vita quotidiana". L'approccio è metodico: "Si esaminano situazioni sempre più complesse, rendendosi conto che con un'adeguata preparazione si possono affrontare anche le emergenze. Ovviamente rimane fondamentale l'interazione con il veicolo che permette di sopravvivere anche in condizioni estreme".
È lo Space Shuttle. A Cheli, che ha guidato qualsiasi tipo di velivolo, dal più semplice al più tecnologicamente avanzato, si illuminano gli occhi quando ne parla: "È il veicolo più complesso che abbia visto in vita mia". E ogni suo dettaglio è improntato alla protezione: "È progettato proprio per difendere l'equipaggio anche nelle condizioni più estreme, sopravvivendo al vuoto cosmico e tornando in sicurezza sulla Terra". E per superare limiti arrivando sempre più lontano. "Dopo oltre due decenni dall'ultima missione l'attenzione è tornata sulla Luna - conclude Cheli - Ma questa volta gli astronauti ci andranno con uno spirito diverso, facendone il trampolino di lancio verso Marte, la prossima meta dell'umanità".
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Intesa Sanpaolo