Sconvolgimenti climatici e conflitti bellici, una crescita demografica che supera la produzione alimentare ed epidemie a ripetizione. Uno scenario che per alcuni aspetti potrebbe ricordare quello attuale, se non per il fatto che è durato per un secolo intero. È la crisi del Trecento, al centro della prima delle tre lezioni di Alessandro Barbero al grattacielo Intesa Sanpaolo nel mese di novembre.
"È un momento in cui l'economia conquista la ribalta in modo drammatico - ha raccontato lo storico, davanti a 400 presenti in auditorium e 4.500 collegati in diretta streaming - Dopo secoli di crescita il mondo medievale si trova davanti alla guerra, alla peste, alla fame e scopre cosa vuol dire fare i conti con la fine della crescita". La cattiva notizia, aggiunge il professore, "è che quella crisi è durata cent'anni, noi speriamo che la nostra crisi duri un po' meno".
Le ragioni all'epoca furono climatiche, tanto che il periodo viene ricordato come una "piccola era glaciale". Ma al clima impazzito, con piogge incontrollate e raccolti devastati, si aggiunge la guerra dei Cent'anni e le epidemie di peste, raccontate anche da Boccaccio nel Decameron. "Molti si aspetterebbero che la qualità della vita peggiori - spiega lo studioso - In realtà negli spazi che si riescono a ricavare tutto continua a crescere. Il tenore di vita, la qualità degli oggetti prodotti. La raffinatezza aumenta in modo sbalorditivo e le città continuano a essere piene di cantieri". Si prepara la grande rinascita dei secoli a venire. E proprio al Rinascimento sarà dedicata la prossima lezione, giovedì 14 novembre al grattacielo Intesa Sanpaolo.
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Intesa Sanpaolo