"Noi dobbiamo evitare quelle che sono state le vere pandemie della nostra epoca, cioè l'individualismo per un verso e i populismi per un altro, per ritornare a un'economia della comunità, un’economia civile". Lo ha affermato Patrizio Bianchi, ministro dell'Istruzione, nel suo intervento in video al Festival nazionale dell'Economia Civile in corso a Firenze. "Il rischio che noi abbiamo - ha spiegato - è di un lavoro che viene sostituito con sempre più diffusività da una serie di macchine, guidate sempre più da altre macchine, guidate sempre più da intelligenza che diventa essa stessa macchina, con il rischio di avere un lavoro che viene spaccato in due. Da una parte, sopra, tutti quelli che governano le macchine, sanno gestire le macchine, programmare le macchine, sanno a quali bisogni devono rispondere le macchine; e sotto, il rischio di avere invece una parte di lavoro che non sa rispondere a nulla, perché su nulla viene interrogato". Quindi, per Bianchi, si rischia di avere "una parte del mondo sempre più capace, informata, e dall'altra parte un mondo sempre più abbandonato, con il venir meno di quel corpo centrale che invece è stato per molti anni quella classe media che raffigurava la parte solida, centrale dei nostri sistemi sociali", e questa visione "porta con sé un conflitto che può essere veramente devastante, con quelli sopra che hanno paura di quelli sotto, e quelli sotto che hanno rancore con quelli sopra".
In collaborazione con:
Festival Dell'Economia Civile