"A fronte di tassi occupazione, già comparativamente piuttosto bassi in Italia, la crisi del Covid è particolarmente dura per le donne e sta facendo anche arretrare un tasso di occupazione femminile che era già basso". A dirlo è la sociologa Chiara Saraceno, intervenendo (collegata in video online) all'appuntamento dal titolo "Forza Lavoro! Tempi di vita e tempi di lavoro", organizzato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli a Milano, che accende un faro sul futuro del lavoro e sulle differenze di genere, anche alla luce del "ritardo dell'Italia sul fronte della parità tra uomo e donna rispetto ad altri paesi europei".
"Questa crisi, non solo in Italia, sta colpendo soprattutto i giovani e le donne, le quali, sono fortemente concentrate nei settori colpiti dal lockdown, come i servizi, il commercio e il turismo", a differenza della crisi del 2008 "che fu più dura per gli uomini, perché colpì soprattutto la manifattura", spiega Saraceno. Accanto a lei, virtualmente, collegato anche lui da casa, il sociologo americano Richard Sennet aggiunge che "gli effetti della pandemia hanno accelerato processi che si erano già creati precedentemente, soprattutto processi negativi, ma anche qualcuno positivo". In particolare l'emergenza Covid-19 "ha aumentato le disuguaglianze" su più fronti. Ad esempio "tra i lavori manuali, che non possono essere svolti da casa, e quelli impiegatizi", ed ha anche "accelerato il modello fordista". C'è poi il tema dello smartworking che, secondo Saraceno, è stata "una iattura in molto casi, soprattutto per chi aveva figli a casa, ma è stato anche un privilegio, a fronte di chi non poteva farlo e ha perso il lavoro, oppure, ha dovuto far fronte in un modo drammatico, e spesso impossibile, a problemi di conciliazione con i tempi di vita". Inoltre, il lavoro a distanza è stata "un'opportunità con risvolti diversi tra uomini e donne", visto che "il 51% dei padri - secondo uno studio - ha aumentato la presenza domestica e le cure della casa e della famiglia, ma l'altra metà non lo ha fatto". Si pone poi la questione che "in molti casi, gli smart-workers tendono a lavorare di più rispetto agli standard tradizionali, con il rischio di sfociare in situazioni di overworking (sovraccarico di lavoro) e, talvolta, in un vero e proprio burnout", viene evidenziato dalla Fondazione Feltrinelli, ponendo il tema della tutela della salute e del benessere di chi lavora da casa e delle politiche per promuovere l'occupazione di qualità per le donne e contrastare il gap di genere.
In collaborazione con:
Fondazione Feltrinelli