Un anno di crescita e consolidamento delle cifre di uno dei più grandi Enti previdenziali privati del nostro Paese, la Cassa dottori commercialisti (Cdc), presieduta da Stefano Distilli, che ha appena tirato una riga sul Bilancio di esercizio relativo al 2022, approvato dall'Assemblea dei delegati, oggi, a Roma: le riserve patrimoniali, si legge nel documento, oltrepassano i 10 miliardi e 530 milioni di euro, un dato in ascesa del 4,2%, rispetto alla 'performance' che era stata registrata nel 2021.
E, sempre al 31 dicembre scorso, ad andare verso l'alto sono pure i proventi che arrivano dalla gestione degli investimenti, che "superano i 338,5 milioni, a fronte degli oltre 290,9 milioni del 2021", con una crescita, al confronto con quanto realizzato l'anno prima, del 16,4%. Proprio sul versante delle operazioni finanziarie del comparto della previdenza dei professionisti il 2023 potrebbe essere un anno di novità, considerato che, nelle intenzioni del governo, all'interno della legge delega per la riforma fiscale, si interverrà sulla tassazione dei rendimenti, attualmente fissata al 26%, con un 'taglio', annunciato nei giorni scorsi dal viceministro dell'Economia Maurizio Leo, che permetterà l'equiparazione con i Fondi pensione complementari, soggetti al prelievo del 20%; è bene ricordare, poi, che quella dei dottori commercialisti è una delle 11 Casse pensionistiche private che complessivamente detengono oltre il 25,3% del capitale della Banca d'Italia.
Nel frattempo la categoria economico-giuridica degli associati alla Cdc manifesta, una certa vitalità, nel mercato del lavoro nazionale, visto che la platea si amplia, giungendo a 72.817 unità, grazie all'entrata di 2.025 nuovi dottori commercialisti, rispetto all’annualità precedente. Continuando a scandagliare le cifre del Bilancio, si scopre che "il totale delle prestazioni previdenziali si attesta a 355,3 milioni, a fronte di una crescita del numero di pensionati che, a fine anno, sono pari a 10.136 (+7,3% rispetto all’anno passato)"; l'Ente mette in evidenzia l'equilibrio contabile, menzionando un elemento importante, ossia che "ad un pensionato della Cassa corrispondono 7,2 associati contribuenti, con un rapporto tra riserve patrimoniali e pensioni di 29,6 annualità".
Sul fronte dei versamenti degli assicurati, l'Ente constata "l'incremento del 7,3%, nel 2022 rispetto al 2021, i ricavi da contributi cui si attestavano al +6%": si tratta, viene messo in risalto nel documento diffuso dopo il varo del Bilancio, di una tendenza che "rivela l’accresciuta sensibilità degli iscritti verso l’importanza della pianificazione del loro futuro previdenziale e permette di registrare per la prima volta nella storia della Cassa una raccolta contributiva che supera un miliardo", laddove, "in particolare, i contributi soggettivi versati nel 2022 raggiungono quota 563,1 milioni, a fronte dei 521,4 milioni del 2021". La totalità delle prestazioni di welfare è pari ad oltre 28 milioni (+2% in un anno) e comprende misure assistenziali che consentono di supportare la categoria in tutte le fasi della vita, investendo soprattutto sulla fase di avvio alla professione, favorendo le aggregazioni e la formazione. Un "impegno" che si va ampliando nel tempo e che, secondo il presidente della Cdc, "testimonia il ruolo sempre più centrale dell’Ente, che quest’anno compie 60 anni, nel prevedere e anticipare i bisogni degli associati secondo i principi di inclusività, equità e sostenibilità”, conclude Distilli.
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Cassa Dottori Commercialisti