"L'aggressione dalla quale è stato
vittima Andrea Joly era tesa a impedire che il raduno del gruppo
neofascista potesse essere documentato, inibendo così il diritto
di cronaca". A sostenerlo in una nota congiunta è l'Ordine
nazionale dei giornalisti, l'Ordine dei giornalisti del
Piemonte, la Federazione nazionale della stampa italiana e
l'Associazione stampa subalpina, assistiti dagli avvocati Flavio
Campagna e Giulio Vasaturo, dopo che il Tribunale di Torino ha
accettato la costituzione di parte civile nel processo contro
quattro militanti di CasaPound accusati di aver aggredito un
giornalista.
Secondo la nota l'aggressione a Joly "ha scatenato una forte
indignazione con numerose organizzazioni della società civile
che hanno manifestato la solidarietà al collega, alla sua
testata, il giornale La Stampa e alle organizzazioni di
categoria. A loro va ancora una volta il nostro ringraziamento,
nell'auspicio che possa essere fatta giustizia anche nel
processo".
Alla richiesta di parte civile si era opposta sia la difesa
che il pm Paolo Scafi. "Eventuali risarcimenti monetari saranno
destinati a iniziative di sostegno ai giornalisti precari o
disoccupati", conclude la nota.
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