All'inizio dell'incontro sulla manovra a palazzo Chigi, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha regato alla premier Giorgia Meloni una calcolatrice e quello della Cgil, Maurizio Landini, il libro di Camus "L'uomo in rivolta".
Secondo quanto si apprende da fonti sindacali, Meloni avrebbe chiesto, a quel punto, al segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra: "E lei non mi hai portato niente?". Sbarra ha risposto: "Noi non abbiamo portato gadget. Ci limiteremo a darle le nostre proposte per migliorare la politica di sviluppo di questo Paese".
"Regalerò alla presidente del Consiglio il libro di Albert Camus, L'uomo in rivolta - ha spiegato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini -. Perché se hanno paura delle parole, è bene che colgano un tema: che di fronte a un livello di ingiustizie e di diseguaglianze come quello che si sta determinando, io credo che ci sia bisogno proprio che le persone non accettino più, che non si girino da un'altra parte, che non guardino da un'altra parte".
Per Landini "c'è proprio bisogno di un cambiamento radicale che parte sia dall'azione politica, se volete, ma anche dall'azione personale". "Non può essere che chi lavora è povero e non può essere che dei nostri giovani più di 100.000 all'anno se ne debbono andare all'estero per realizzarsi", aggiunge Landini. "La proclamazione dello sciopero, naturalmente, è quello che un'organizzazione può fare. Il richiamo alla necessità che le persone non si girino da un'altra parte, ma che si determini una vera rivolta sociale che cambi queste ingiustizie, io credo e mi auguro che sia quello che scatta nel nostro paese perché avanti così non si può più andare".
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