"Oggi l'obiettivo è di fare ogni sforzo possibile per la pace dappertutto, a partire dall'Ucraina e in Medio oriente tra Israele e palestinesi, ma anche in altri luoghi dove si svolgono tensioni belliche". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un'intervista Globo News. "La Nato era in condizioni di pausa, era sostanzialmente accantonata, l'aggressione militare della Russia all'Ucraina l'ha rilanciata, rilanciando il confronto militare fra blocchi e grandi Paesi, e questa è la strada peggiore che si possa imboccare. "C'è da considerare - ha aggiunto - che è sempre dal basso della società che nascono le spinte migliori, quindi l'integrazione economica e man mano anche politica con collaborazioni ampie in ogni settore costituisce una barriera insuperabile alla guerra".
L'attentato all'ex presidente Usa Donald Trump è stato vissuto "con grande allarme". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una intervista a Globo news. "Quell'attentato così grave segue un attentato simile contro il primo ministro di un paese europeo", Roberto Fico, primo ministro slovacco, e "attentati purtroppo riusciti ad esponenti politici della Germania. E potrei continuare. Il che vuol dire che vi è una predicazione di violenza e odio che si sta diffondendo e che va assolutamente frenata. In questo è importante la collaborazione culturale dei Paesi autenticamente democratici. Brasile e Italia sono tra questi". "Il confronto politico è un confronto che richiede rispetto, che richiede anche la disponibilità a essere minoranza, che richiede la possibilità di poter collaborare su cose comuni nell'interesse nazionale". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un'intervista Globo News, rispondendo a una domanda sull'attentato a Donald Trump. "Quindi è una concezione totalmente diversa, contrapposta" alla predicazione della violenza, "dobbiamo fare crescere culturalmente quella concezione".
"Quello che sta avvenendo è sconvolgente: in Europa i giovani pensano alla guerra come a una cosa inverosimile, dopo 70 anni di pace e sviluppo comune, eppure è quello che sta avvenendo. Occorre quindi trovare gli strumenti per impedire questa degenerazione dei rapporti internazionali. In questo Brasile e Italia sono affiancati nel desiderio di avere forme nuove, più efficaci, più penetranti, più incidenti sulla realtà del mondo per poter evitare questi eventi. C'è un'esigenza di nuova governance mondiale che il Brasile richiede con molta forza ma che l'Italia condivide". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un'intervista Globo News. "Da quando è nata l'Onu, il mondo e il sistema di governance mondiale anche finanziaria sono totalmente cambiati e richiedono di essere disegnati nuovamente sulla nuova realtà di oggi. Questo richiede anche una capacità di dialogo che naturalmente con le guerre in corso è difficile che possa essere praticato".
MATTARELLA e I MIGRANTI
È stato dopo il discorso ufficiale, quando la cerimonia al Centro brasiliano per le relazioni internazionali di Rio de Janeiro stava per finire, che Sergio Mattarella si è alzato, si è avvicinato al microfono e ha preso di nuovo la parola. E' in quel momento che il presidente della Repubblica ha marcato a fondo il senso dell'anniversario, di questi 150 anni di immigrazione italiana in Brasile, un Paese che "dà una lezione di civiltà non soltanto con l'accoglienza e la crescita sociale dei migranti - ha sottolineato - ma anche con la capacità di rendere cittadini persone venute da tante parti del mondo, autenticamente e orgogliosamente brasiliani. Pur sapendoli di origini e antenati di altri Paesi".
Da metà Ottocento, in Brasile sono sbarcati dall'Europa, dal Medio Oriente e dall'Asia. Da allora, in Brasile c'è lo ius soli. Parole chiare che attraversano l'Atlantico e che saranno lette con attenzione in Italia dove la "sfida migranti" è al centro dell'attenzione dell'esecutivo di centrodestra. E' sempre nel discorso a braccio che Mattarella ha toccato un altro tema che lega l'allarme per una democrazia in sofferenza all'incapacità dell'Occidente di esprimere novità con un avanzamento delle istituzioni multilaterali. Il presidente ha chiesto di "pensare in termini innovativi: il mondo ha bisogno di energie nuove - ha premesso - I vecchi protagonisti non sono da accantonare ma sono insufficienti e inadeguati per i problemi globali che il mondo presenta. Hanno bisogno anche loro, come ne ha bisogno la comunità internazionale, di nuovi protagonisti".
Sono state ricuciture di temi già toccati nell'intervento ufficiale. Per i "vecchi protagonisti" si intendono gli organismi internazionali che governano il multilateralismo: "Per evitare il ritorno a concezioni dell'800 e del '700 - ha aggiunto Mattarella - come sta avvenendo in Europa, c'è bisogno di nuovi protagonisti della vita internazionale, non come senso di rivalsa ma come senso di protagonismo che dia indicazioni". Nella nottata, a San Paolo, in un'intervista alla Cnn, Mattarella aveva invece difeso l'Ue: "Abbiamo ricevuto da tutti i Paesi che ne fanno parte un beneficio immane". Mentre Mattarella parlava a Rio, a Bruxelles si stava votando la conferma di Ursula von der Leyen alla guida della commissione europea, col sì dei Verdi e senza il voto di FdI.
Il Capo dello Stato non ha mancato di sottolineare come permanga "l'urgenza di una transizione verde che sia concreta, pragmatica, sostenibile ed efficace. Per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutela dell'ambiente e del cambiamento climatico". Ed ha aggiunto: "anche l'Italia, insieme agli altri Stati membri dell'Unione Europea, è fortemente impegnata nella lotta al cambiamento climatico, favorendo la transizione energetica". Con Russia e Cina, e poi anche India e Sudafrica, il Brasile è stato tra i fondatori dei Brics. E quest'anno guida il G20, mentre l'Italia preside il G7. "Constato con vera soddisfazione che tra le presidenze del G7 e del G20 esistono ampie sintonie. Un disallineamento marcato tra due consessi così importanti per il dibattito internazionale - ha avvisato Mattarella - sarebbe stato un imperdonabile errore gravido di conseguenze".
Per Mattarella occorre "essere allineati su buone cause", contro "le disuguaglianze, contro la fame, per il clima" e per "il rispetto della sovranità e dell'integrità territoriale di tutte le nazioni, per il rispetto dei diritti umani e della Carta delle Nazioni Unite. E' un allineamento che fa appello, anzitutto, alle grandi democrazie, a partire da quelle dell'emisfero meridionale: Brasile, India, Sud Africa, Indonesia. Fa appello all'Unione Europea". Nell'intervento a braccio Mattarella ha rivelato anche un aneddoto: "Qualche tempo fa un presidente di una Repubblica europea mi ha detto: 'Noi stiamo difendendo la genuina identità autentica degli europei". Io gli ho risposto: 'Noi dall'epoca dell'impero romano abbiamo subito migrazioni e invasioni, lo stesso impero romano era frutto di comunanza fra etnie, di popolazioni e realtà differenti. Questo è avvenuto nel corso del tempo e dei secoli e il risultato finale non ci dispiace affatto'".
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