"Sono critico da molto tempo nei
confronti di quello che un tempo era un movimento di popolo, e
che ora è ridotto a un club per amici degli amici che ad ogni
occasione espelle, caccia, libera spazi. Ovviamente la mia
espulsione era ampiamente prevista ed attesa, niente di
sconvolgente". Lo scrive oggi su Facebook il consigliere
regionale veneto Gabriele Michieletto, espulso ieri dalla Lega,
su decisione del consiglio federale del partito.
"Sono rimasto nel partito fino ad oggi - prosegue Michieletto
- sperando di poter contribuire a farlo tornare sulla retta via,
ma credo non sia possibile, questa 'lega al contrario' non è
sanabile. Buona vita a chi rimane, io rispondo alla mia
coscienza e al territorio, non a un partito che è l'ombra
pallida e sfumata di ciò che era... Non ho interesse a restare
in un gruppo sedicente sovranista, vicino a fascisti e nazisti
europei e senza una linea politica condivisibile. Avanti a testa
alta lontano da pavidi segretari miracolati e inadeguati e le
loro ballerine danzanti. Solidarietà all'amico Paolo Grimoldi -
conclude, riferebdosi all'ex parlamentare, anch'egli espulso -
unito a me nella sorte, uomo libero e onesto".
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